sindaco medico siffredi
Il sindaco medico Danilo Centrella

COCQUIO TREVISAGO – Danilo Centrella, sindaco al secondo mandato, è forse il primo cittadino più poliedrico della provincia di Varese. Amministratore, ma prima ancora medico, specializzato in Urologia. Ma la sfaccettatura che l’ha portato più volte alla ribalta delle cronache è la sua profonda amicizia con Rocco Siffredi e le star del rap (o della trap) come Guè Pequeno, Sfera Ebbasta e Massimo Pericolo. Che, quando sono in zona per eventi, non mancano di passare da Cocquio.

Eppure, non sono le frequentazioni del mondo del jet set la cosa più curiosa di questo sindaco e medico (cresciuto, si dice negli ambienti sanitari, alla scuola del professor Roggia, ex primario di Urologia a Gallarate), bensì la sua personale “battaglia” politica con una frazione del paese: l’indomita Caldana.

Sindaco, togliamo subito dall’imbarazzo politico: si definisce civico di centrodestra. Della Lega?
«Quando uno vince tutti vogliono mettere la propria bandierina. Io mi sono presentato come civico e continuo a considerarmi tale. La Lega? A dir la verità ha sempre appoggiato la lista avversaria. Diciamo che mi sento molto vicino a Fratelli d’Italia».

Lei è al secondo mandato. La prima volta ha interrotto lo “strapotere” Ballarin in fascia tricolore per quattro volte. Qual è stata la più grande difficoltà affrontata?
«Il paese arrivava da una lunga continuità, ma anche staticità amministrativa. Introdurre nuovi metodi e nuove idee non è stato semplice. Però tutto questo è stato stimolante. C’erano molte situazioni trascurate e in attesa di soluzioni. Con la mia amministrazione siamo riusciti a porre rimedio».

Ovvero?
«Penso al nuovo parco in centro: prima era una zona di microcriminalità, ora è frequentato da famiglie e giovani. Oltre al recupero, qui però l’iter è piuttosto lungo, del vecchio campo sportivo a Sant’Andrea e alla realizzazione del nuovo Municipio. Ma tutto questo è, lo dico in senso ironico, poca cosa rispetto ai campanilismi che caratterizzano Cocquio».

In che senso?
«Questo è un paese che si sviluppa su più livelli e diviso in diverse frazioni. Io mi sono presentato con l’obiettivo di superare le ataviche divisioni. Ci sono riuscito con tutte, ma non con Caldana».

Caldana la resistente, verrebbe da dire. E verrebbe anche da ridere, non crede?
«Già, ma la verità è che la mia opposizione in consiglio è fatta tutta da caldanesi. Il mio predecessore era di Caldana e ha favorito questa frazione. Io sono subito entrato in conflitto con questa situazione. Tanto che davanti al nome della loro lista, Primavera per Cocquio, ho sempre detto che non esiste una sola stagione come non esiste un’unica frazione».

D’accordo, ma lei è più conosciuto come medico amico di Rocco Siffredi e Max Felicitas che come sindaco. Questo le dà fastidio?
«Quella di medico urologo e andrologo è la mia prima professione. Che mi ha permesso di conoscere molti personaggi del mondo del jet set. Loro però mi conoscono anche come sindaco. Anzi, come sindaco di un paese bello come Cocquio, inserito nel cuore del Parco del Campo dei Fiori. Per questo, in fondo, mi considero un medico di campagna».

Medico di campagna con in sottofondo la musica rap. O meglio, la trap. A cosa dobbiamo questa fusion tra medicina e ritmi contemporanei?
«La mia professione, ma anche la solida amicizia con Rocco mi hanno permesso di incontrare i giovani artisti. Amo la musica, che utilizzo anche durante lo svolgimento della mia professione. E così ho avuto modo di conoscere Guè Pequeno, Sfera Ebbasta e Massimo Pericolo. La loro musica è anche terapeutica».

Facciamo una digressione artistica. La loro musica è terapeutica, ma cosa pensa dei loro testi?
«Sono lo specchio di questa società. Sono forti, lo riconosco, ma loro cantano quello che vedono e vivono intorno a loro. Per un giovane, credo sia meglio ascoltare Massimo Pericolo piuttosto che andare a cercare sostanze stupefacenti nei boschi senza avere un obiettivo nella vita».

Torniamo, per un’ultima domanda, alla vita amministrativa di Cocquio, prendendo spunto da quanto lei ha detto qui sopra: lo spaccio nei boschi. E’ un problema anche per Cocquio?
«Purtroppo sì, ed è una criticità difficile da estirpare. Stiamo lavorando, come molti altri comuni, in sinergia con i corpi speciali dei carabinieri – i baschi rossi -, le forze dell’ordine e  noi abbiamo messo in campo anche i volontari. Un lavoro enorme, perché qui, vengono persino “clienti” da Milano, soprattutto quando c’è il Salone del Mobile o altri grandi eventi».

sindaco medico siffredi – MALPENSA24

Visited 184 times, 183 visit(s) today