di
Mario Gerevini

Il testamento: tutto ai sei figli (dai 57 ai 2 anni) e all’ultima compagna. I 230 milioni dalla vendita della maison. Le carte notarili a un anno dalla morte. L’invito ai creditori: «Dichiaratevi entro il 15 ottobre»

Un anno dopo, sette eredi appesi a una domanda: oltre ai beni quanti debiti ha lasciato Roberto Cavalli? Lo stilista, una delle grandi firme della moda italiana, un patrimonio incalcolabile di creatività, a quanto risulta aveva consegnato il suo testamento al notaio fiorentino Mario Buzio il 29 novembre 2023, pochi mesi prima di morire, a 83 anni, il 12 aprile 2024, nella splendida villa di 60 stanze sui colli fiorentini, teatro di feste faraoniche, una porta girevole di celebrità e mondanità.

Le carte del notaio

Oggi la successione non si è ancora chiusa. È un affare complesso. Si apprende però che i beni dell’imprenditore fiorentino andranno in parti uguali all’ultima compagna, Sandra Nilsson (39 anni) e ai sei figli, il più vecchio dei quali (Tommaso, 57 anni) per età potrebbe essere il nonno del più giovane (Giorgio, 2 anni). Un secondo notaio, Riccardo Cambi di Bagno a Ripoli, il 15 luglio scorso ha pubblicato, «per conto dell’eredità beneficiata di Roberto Cavalli» un invito ai creditori dell’eredità «a presentare entro il 15/10/2025 le dichiarazioni probatorie del credito vantato». Dunque l’eredità Cavalli è stata accettata con beneficio d’inventario, una procedura in base alla quale gli eredi non rispondono con il loro patrimonio personale dei debiti del defunto, ma solo nei limiti del valore dei beni ricevuti in successione.



















































La vendita della maison e i 230 milioni

L’elicottero che pilotava personalmente, lo yacht nero con arredi leopardati e ispirato alla Batmobile, la lussuosa residenza di Firenze, le opere d’arte, i quadri appesi alle pareti, i terreni, la liquidità incassata con la vendita della maison nel 2015 (230 milioni secondo indiscrezioni): che cosa è rimasto di una vita da film? Sono circolate cifre mai confermate, né per ora verificabili, su attivi compresi tra 200 e 400 milioni. La complessità sta proprio qui, nel capire se e quanti debiti ci sono e quanto incideranno sugli attivi. Con una pluralità di eredi è anche un iter che, a prescindere da eventuali debiti, permette una più ordinata mappatura dei beni per la successiva suddivisione.

Eredi «compatti e allineati»

Ma gli eredi designati vanno d’accordo? E che cosa è già stato assegnato del patrimonio? Alla prima domanda risponde al telefono Tommaso Cavalli dalla sua splendida Tenuta degli Dei in Toscana: «Siamo compatti, allineati, non ci sono dissidi», afferma laconico, senza voler entrare minimamente nelle altre questioni dell’eredità. Dalle carte notarili esecutive della successione leggiamo che Cavalli «ha disposto delle proprie sostanze con testamenti pubblici a rogito del notaio Mario Buzio ….in data 20 ottobre 2021 e in data 29 novembre 2023»; con quest’ultimo «il de cuius ha revocato» il precedente perciò quello del 2023 «formalmente valido, è l’ultimo che si conosca e non è stato a tutt’oggi impugnato; con detto testamento il de cuius ha istituito eredi …».

Sei figli da 57 a 2 anni

Seguono i nomi dei due figli, Tommaso e Cristiana, avuti nel primo matrimonio, poco più che ventenne, con Silvana Giannoni; poi Rachele, Daniele e Robert nati dalla seconda moglie Eva Maria Düringer, stilista austriaca, ex modella e seconda classificata a Miss Universo; infine Sandra Bergman Nillsson e Giorgio, ovvero la compagna dello stilista negli ultimi 15 anni di vita, svedese, ex playmate, ex modella, e il loro figlio che oggi ha due anni e che Roberto Cavalli ha chiamato come il padre, assassinato dai nazisti quando lui, Roberto, aveva appena tre anni.

La liquidità

L’imprenditore aveva ceduto la sua azienda nel 2015, già in fase di declino, al fondo Clessidra in un’operazione del valore complessivo – secondo fonti sindacali – di 450 milioni di cui 230 andati allo stilista che mantenne un 10% del capitale. Oggi la società, da anni in perdita, fa capo all’imprenditore emiratino Hussain Sajwani. Dove e come il designer abbia investito quei soldi è stato affar suo ma oggi riguarda gli eredi che potrebbero contare su una certa liquidità.

La villa e i quadri

Non si sa invece che fine abbia fatto l’elicottero, probabilmente già venduto, mentre non risulta che l’ultimo yacht, il Freedom, sia stato ceduto: l’aveva acquistato per 15 milioni nel 2018. Sulle opere d’arte presenti nelle sue proprietà ci sono poche notizie; pare che Cavalli avesse una passione per le Madonne del Trecento senese. Il nonno era il pittore Giuseppe Rossi, esponente del movimento dei macchiaioli le cui opere erano esposte nella Galleria degli Uffizi. Immobili e terreni invece sono già stati assegnati. Oggi la grande villa sulle colline a sud di Firenze con i suoi ampi terreni è già in comproprietà tra i sette eredi così come i 600 metri quadrati di magazzini e laboratori a Bagno a Ripoli (Fi). Adesso è l’ora di eventuali creditori, hanno tempo fino a metà ottobre, poi si faranno i conti.

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10 agosto 2025 ( modifica il 10 agosto 2025 | 10:02)