Il reboot di Una pallottola spuntata ha arricchito la trama con tantissime battute nascoste, easter egg e camei: ecco la spiegazione delle scene post-credit.
Il reboot di Una pallottola spuntata ha offerto diversi easter egg al pubblico, inclusi persino nei titoli di coda. Tornato al cinema con un nuovo protagonista, non ha dimenticato le proprie origini: Liam Neeson interpreta Frank Drebin Jr, figlio del tenente Frank Drebin della precedente trilogia interpretato da Leslie Nielsen. Essendo suo figlio, ha seguito le orme di Drebin diventando a sua volta un agente di polizia dalla battuta sempre pronta, coinvolto in un misterioso caso di omicidio con connotazioni high-tech. Nel cast figurano anche Pamela Anderson e Paul Walter Hauser, così come non mancano i camei, ma è nei titoli di coda che si nascondono diversi easter egg.
Una pallottola spuntata, la spiegazione dei titoli di coda tra easter egg e riferimenti
Partiamo dalla scena a metà dei titoli di coda del reboot con Frank Drebin Jr e Beth Davenport in vacanza presso un resort tropicale circondati da altri agenti di polizia accusati probabilmente di illeciti. Il tempo, però, ad un certo punto si ferma per tutti tranne che per Beth e Frank. Questo passaggio è un vero e proprio easter egg relativo alla serie tv che ha preceduto Una pallottola spuntata negli Anni ’80, intitolata Quelli della pallottola spuntata: anche qui in genere soltanto i protagonisti restano vigili mentre tutto il resto si ferma.
Un’altra scena post-credit dedicata ai precedenti film di Una pallottola spuntata è quella con Weird Al Yankovic, l’unico ad aver raggiunto il bunker di Richard Cane e pronto ad esibirsi. Il piano di Cane però non è andato in porto e Weird Al è tutto solo nel bunker. Anche il suo coinvolgimento è un easter egg, perché è già apparso in tutti e tre i film precedenti.
Infine i titoli di coda sono ricchissimi di battute esilaranti, a partire dalla canzone My Sweet Beth che Frank Drebin Jr dedica alla sua nuova fiamma per poi arrivare alle scritte inserite nello scorrimento sullo schermo, rendendo omaggio ai film di Leslie Nielsen degli Anni ’80 come L’aereo più pazzo del mondo. Ad esempio, in questi titoli di coda, appare persino la scritta: “Neflix Password”, un esame oculistico completo e funzionale e poi una serie di richiami ai ruoli della troupe da studiare con attenzione.