L’idea dietro a un sequel diretto di Quel pazzo venerdì ha risvegliato probabilmente tutta la nostalgia di un’intera generazione che con quel film ci trascorse ore ed ore, specialmente a livello televisivo, grazie ai canali dedicati ai lavori Disney. Quel pazzo venerdì, sempre più pazzo si porta quindi dietro più di una responsabilità nel suo scegliere di arrivare sul grande schermo: quella nei confronti dei fan storici che nel frattempo sono cresciuti, con il rischio di annacquare qualsivoglia buona ragione con il più becero e facile sentimentalismo del caso, e quella nei confronti di un pubblico con un gusto diverso, ma comunque interessato alle commedie familiari, specialmente con un piglio emotivo e psicologico.
Proseguendo sulla strada del film uscito nel 2003 e tratto dal libro A ciascuno il suo corpo di Mary Rodgers, Quel pazzo venerdì, sempre più pazzo torna a parlare delle particolarissime vicissitudini della famiglia Coleman, ritrovando in loro i volti di un cast praticamente iconico e indelebile. Un’occasione sicuramente interessante, questa, per confermare di nuovo la chimica fra due attrici come Lindsay Lohan e Jamie Lee Curtis, giocando con una scrittura dalle molteplici possibilità che punta pure “sul nuovo” in termini di recitazione e volti che hanno ancora tutto da dire (se amanti del mondo Disney, vi rimandiamo ad alcune anticipazioni relative alle serie tv in arrivo su Disney+ nella seconda parte del 2025).
Famiglie vecchie e nuove
A distanza di vent’anni dal primo scambio di corpi che ha fatto impazzire il pubblico, Quel pazzo venerdì, sempre più pazzo riporta sullo schermo la coppia iconica formata da Jamie Lee Curtis e Lindsay Lohan nei panni di Tess e Anna Coleman. Stavolta, la confusione generazionale si arricchisce di nuovi strati: Anna è ormai madre di una figlia e prossima all’ingresso in una famiglia allargata. Quando un nuovo cortocircuito identitario irrompe nelle loro vite, madre e figlia si ritrovano ancora una volta costrette a confrontarsi – e a capirsi – attraverso un’improbabile inversione di ruoli, che coinvolge più generazioni.
Accanto alle due protagoniste, il cast si arricchisce di volti e talent giovani: Julia Butters e Sophia Hammons innanzitutto. La produzione di Quel pazzo venerdì, sempre più pazzo, invece, è curata da Kristin Burr e Andrew Gunn, insieme alla stessa Jamie Lee Curtis, mentre Nathan Kelly, Ann Marie Sanderlin e Lindsay Lohan figurano tra i produttori esecutivi.
Ancora una commedia sui punti di vista
Quel pazzo venerdì, sempre più pazzo prende la lezione del primo film e ne amplia la portata, inserendola in un contesto sicuramente più complesso e con più personalità in gioco. Ancora una volta il cuore pulsante della pellicola sono i rapporti umani, i legami d’amore, di famiglia e di amicizia. Ancora una volta sono le esperienze specifiche di ogni protagonista, i detti e soprattutto i non detti a caratterizzare un viaggio folle e quasi sempre scanzonato nel suo porsi al pubblico in sala, coloratissimo e figlio di un’estetica formale precisa, e plasmato da una comicità al cui interno si accorpano e incontrano anche riflessioni preziose.
Lo scambio, in Quel pazzo venerdì, sempre più pazzo, è il mezzo principale per mescolare tutte le carte in tavola di una “famiglia ingrandita”, spaccando il viaggio in due traiettorie facilmente leggibili e con un impatto diverso dal passato sul messaggio di fondo del lungometraggio. Nel suo voler scherzare su tutto, prendendo in esame questa volta tre generazioni diverse, la pellicola risulta vincente, rinfrescando fin da subito la cultura di fondo di un lavoro per immagini fra il nostalgico e il nuovo.
Tutti hanno qualcosa da imparare in Quel pazzo venerdì, sempre più pazzo, e la situazione è un minimo più complessa rispetto al film precedente, ma il messaggio resta quello: forte, duraturo, fondamentale e svecchiato in qualche modo. La vita non è facile e le incomprensioni sono all’ordine del giorno; tutto sta nel modo in cui cerchiamo di comprendere le ragioni dell’altro e quello che sta vivendo.
Così Quel pazzo venerdì, sempre più pazzo regala tantissime risate, citazioni, battute sul presente e rimandi diretti a quello che i fan conoscono molto bene. Di pari passo cerca di portare avanti un discorso che, seppur già visto e non troppo originale, ancora riesce a colpire in qualche modo, regalando qualche istante di leggerezza in sala.
La regia di Nisha Ganatra alterna momenti assolutamente spensierati a sequenze un minimo più ricercate, preferendo aggiungere in continuazione elementi alla narrazione. Un processo del genere, ovviamente, mina gli equilibri di un’esperienza sì chiara, ma in alcuni momenti un minimo decentrata e fuori equilibrio. Il ritmo non cala mai, come anche la voglia di strappare qualche risata, ma il voler continuamente spiazzare stona, in alcune parti, con l’anima riflessiva di fondo .
Quel pazzo venerdì, sempre più pazzo è un film riuscito a metà. Divertente, spensierato, perfettamente coerente con l’anima del suo predecessore, e forse proprio in questo senso un minimo limitato dal ripetersi generale che conduce a un finale prevedibile e a una lezione che già sapevamo. In compenso, Jamie Lee Curtis e Lindsay Lohan funzionano ancora alla grande insieme: il loro affiatamento e chimica sono tangibili fin dalle primissime scene, regalando ai fan nuovi e vecchi un ritorno in grande stile in cui entrambe brillano e riescono convincenti.
Con questo sequel si torna quindi a ragionare con ironia sui temi dell’identità, della genitorialità e del cambiamento. In un mondo in cui la definizione stessa di famiglia si fa più fluida, complessa e aperta, lo scambio di corpi e di punti di vista diventa nuovamente metafora comica e terapia d’urto per indagare i conflitti e le connessioni tra generazioni, con un racconto che reitera il cuore del film originale, aggiornandolo con uno sguardo contemporaneo e cross-generazionale.