Fra i giochi più interessanti in uscita nel corso del prossimo anno c’è sicuramente Beast of Reincarnation. Non sappiamo poi così tanto sul gioco, ma quel poco che è stato mostrato sino ad oggi non solo basta a farci comprendere quelle che sono le dinamiche alla base della produzione firmata GameFreak, ma ci spingono ancor di più a pensare che questo sia uno dei titoli che tutti gli appassionati di videogiochi dovrebbero tenere d’occhio nei prossimi mesi. Scopriamo quali sono gli elementi di Beast of Reincarnation che più ci hanno convinto nel trailer di presentazione mostrato all’ultimo Xbox Showcase.

Un futuro molto particolare

Ad una prima e distratta occhiata, potrebbe sembrare che Beast of Reincarnation sia un tradizionale gioco fantasy ambientato nel Giappone Feudale, ma non è affatto così. Il setting del progetto in sviluppo presso GameFreak è ben più intrigante, dal momento che i fatti narrati si svolgono addirittura nel 4026, quindi in un lontanissimo futuro. Da quello che possiamo vedere, l’umanità ha subito un tracollo che l’ha riportata per certi versi a regredire, tant’è che i pochi umani che si vedono nel trailer indossano abiti tradizionali giapponesi, ma con alcuni gadget tecnologici che aiutano a capire il contesto. Sembrerebbe che la causa principale di questo disastro sia dovuta alla comparsa di una mostruosa creatura, che ha diffuso in tutto il Giappone la sua corruzione.

Questa influenza ha reso l’ambiente cupo e decadente, distruggendo ogni traccia di vegetazione e spegnendo i colori vividi che un tempo caratterizzavano il paesaggio. Non solo, poiché la corruzione sembra aver avuto il sopravvento non solo su altre creature, che diventeranno una minaccia, ma anche sui robot, retaggio di un’epoca d’oro ormai perduta, che rappresentano un ulteriore pericolo. Pur non essendo ben visibile nel trailer, pare che dovremo vedercela anche con altri umani ostili, probabilmente corrotti in qualche modo dal principale villain o fanatici decisi a vedere il mondo precipitare nel caos.

La somiglianza con la Principessa Mononoke

Sebbene gli sviluppatori non abbiano mai rilasciato dichiarazioni in tal senso, sembra piuttosto evidente che GameFreak si sia ispirata a La Principessa Mononoke (il famosissimo film d’animazione giapponese firmato Studio Ghibli)

nella realizzazione del gioco, almeno per quello che riguarda gli elementi fondanti della componente narrativa. La giovane protagonista, chiamata Emma the Sealer nella versione originale (non conosciamo il suo nome nella versione italiana, ammesso che verrà adattato), è una rinnegata che vive lontano dalla civiltà per qualche motivo a noi ignoto. Ad un certo punto, però, si verificheranno degli eventi che faranno emergere le potenzialità della ragazza, che sembra vantare una profonda connessione con la natura, al punto da poter in qualche modo ‘curare’ l’ambiente dalla corruzione e far tornare la natura florida e rigogliosa, proprio com’era un tempo. Al suo fianco troviamo Koo, il suo amico a quattro zampe che ricorda un cane lupo e sfoggia un manto bianco come la neve. La particolarità della creatura consiste nella sua coda, che sembra un intreccio di rovi e ha probabilmente un qualche legame con i poteri speciali della protagonista.

Un mix tra Sekiro e Monster Hunter

Il team di sviluppo ha confermato che Beast of Reincarnation sarà un action RPG lineare e story driven, ma almeno per il momento non si ha alcuna informazione relativa a quella che potrebbe essere la componente ruolistica della produzione, che ipotizziamo sia legata alla progressione della protagonista ed al suo equipaggiamento, che pare ruotare attorno ad una katana dai poteri speciali che non escludiamo possa essere l’unico e solo strumento di morte equipaggiato da Emma, un po’ come accaduto in Sekiro Shadows Die Twice e Black Myth Wukong (ecco la recensione di Black Myth Wukong), due giochi ai quali sembra ispirarsi il combat system.

Dalle poche sequenze di combattimento mostrate, sembra che gli scontri avvengano principalmente contro una singola creatura, che può essere un piccolo robot antropomorfo o un enorme mostro a quattro zampe. A prescindere dal nemico che si ritrova di fronte, la giovane guerriera si esibisce in una serie di combo con la sua lama, alternando tali azioni a parry e schivate. Sembrerebbe anche che i suoi poteri le permettano di generare dei rovi che può utilizzare come rampino e raggiungere così con grande agilità i punti deboli dell’avversario. In questi frangenti, sembra quasi che il gioco si trasformi in un Monster Hunter. Non sappiamo quanto sarà profondo il sistema di combattimento e quale sarà la varietà dei nemici affrontati, ma è innegabile che quel poco che si vede nei trailer sembri davvero promettente.

Il potere della natura

Quello legato alla contrapposizione tra natura e corruzione non sembra essere solo un tema della narrazione, ma anche e soprattutto un elemento fondante del gameplay di Beast of Reincarnation. Non è ben chiaro come funzioni, ma Emma è

chiaramente in grado di controllare la vegetazione a proprio piacimento, non solo tirando fuori dei rovi dal braccio come se fosse un rampino per raggiungere i nemici. Pare infatti che tale meccanica sia ben più complessa e coinvolga tanto le fasi d’esplorazione quanto quelle di combattimento. In una scena del trailer vediamo infatti che la giovane crea dinnanzi a sé un lungo e robusto intreccio di rovi per poi utilizzarlo come una piattaforma sulla quale spostarsi più rapidamente, magari per evitare di calpestare terreni dissestati o pericolosi per altre ragioni. Siamo curiosi di scoprire in tal senso l’impatto strategico di una simile abilità durante gli scontri e la sua effettiva utilità nelle fasi d’esplorazione.

GameFreak, sei tu?

Uno degli aspetti che maggiormente stupiscono di Beast of Reincarnation è proprio il comparto tecnico. Per quanto possa considerarsi scontato l’avere una grafica di prestigio in una produzione in uscita il prossimo anno, lascia sbigottiti il fatto che dietro una qualità visiva di questo tipo vi sia un team come GameFreak.

Per chi non lo sapesse, stiamo parlando infatti della software house che ormai da tempo immemore si occupa della realizzazione dei giochi Pokémon sulle console Nintendo e che, spesso, è oggetto di critiche proprio per il comparto tecnico dei suoi titoli. Sembra quindi che al team non manchino le capacità di realizzare qualcosa di importante sul fronte grafico e siamo davvero curiosi di scoprire cosa tireranno fuori dal cilindro nella versione finale del gioco, che arriverà su PC e console nel corso del prossimo anno e sarà persino disponibile al day one nel catalogo di PC Game Pass e Xbox Game Pass Ultimate.