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La berlina Lancia che ha inventato l’aerodinamica e conquistato i progettisti di tutto il mondo: nel 1937 nasceva un capolavoro di geniale ingegneria italiana.
C’è un’auto che ha cambiato tutto nel 1937. Prima di lei, le automobili sembravano costruite a colpi di martello, spigolate e rumorose come carri del mercato. Dopo, niente fu più come prima. La Lancia Aprilia non era solo una berlina diversa dalle altre: era un manifesto di come doveva essere progettata un’automobile del futuro. E ci ha azzeccato in pieno.
Una Lancia rivoluzionaria (WikimediaCommons) reportmotori.it
Quella che oggi conosciamo come auto moderna, con le sue linee fluide e la sua ricerca di efficienza, deve tutto a questa Lancia. L’hanno studiata in Germania, copiata in Francia, ammirata in tutto il mondo. Ferdinand Porsche ci ha basato il suo Maggiolino, Citroën si è ispirata a lei per la DS, Saab per la 92. Ma la storia inizia a Torino, dove un gruppo di ingegneri visionari decide di buttare all’aria le regole dell’automobile.
Aprilia: quando Lancia inventò l’auto del futuro
Il segreto dell’Aprilia sta tutto nel suo approccio rivoluzionario al progetto. Mentre gli altri costruttori pensavano ancora in termini di carrozze a motore, Lancia ragiona come un ingegnere aeronautico. L’auto deve scivolare nell’aria, non combatterla. E così nasce una berlina dalle forme morbide, senza montanti centrali, con una linea che si allunga verso il posteriore come se volesse spiccare il volo.
Lancia Aprilia (FCA Heritage) reportmotori.it
Ma non è solo questione di estetica. L’Aprilia è la prima auto progettata pensando veramente all’aerodinamica, con test pratici e modelli in legno. Il risultato? Un coefficiente di penetrazione di 0,47, migliore di molte berline degli anni Settanta. Una cifra che oggi farebbe sorridere, ma che all’epoca era fantascienza.
Sotto la carrozzeria rivoluzionaria si nasconde un concentrato di innovazioni. Il motore è un V4 ultracompatto con una fasatura valvole evoluta che permette prestazioni impensabili per la cilindrata. L’assale posteriore è completamente nuovo, la scocca autoportante è leggera e rigida, le sospensioni hanno una geometria mai vista prima. Tutto è pensato per ottenere il massimo comfort, le migliori prestazioni e una silenziosità da salotto.
L’influenza dell’Aprilia non si ferma all’Italia. In Francia viene prodotta come Lancia Ardennes, assemblata negli stabilimenti di Bonneuil-sur-Marne vicino a Parigi. È identica alla sorella italiana, cambia solo nei fari anteriori più grandi per le lampadine gialle francesi. Fino al 1939 ne escono pochi esemplari, ma bastano per far capire che Lancia pensa già in termini europei.
Ecco perché l’Aprilia è molto più di un’auto d’epoca. È la dimostrazione che l’innovazione vera non segue le mode, le anticipa. Quella linea pulita, quell’attenzione all’efficienza, quel comfort silenzioso sono diventati lo standard di ogni automobile moderna. Una lezione che Lancia porta avanti ancora oggi, nell’era dell’elettrico, dove aerodinamica ed eleganza tornano centrali. Senza compromessi, senza rumore inutile. Come una volta, come sempre.