Capita a ogni età di vivere un momento in cui l’ansia diventa schiacciante, scuotendo alle fondamenta certezze, calma e benessere. Lo sa bene Gaia, cantante 27enne ed ex concorrente di X Factor 2016. Sulla sua piattaforma social, la cantante ha deciso di aprirsi con i follower, condividendo una sua fase di buio e paura. Accanto a una foto di apertura doppia, una con un frame del suo diario, una con un primo piano dei suoi occhi colmi di lacrime, ecco che cosa ha scritto su Instagram Gaia Gozzi.
Il momento di crisi personale di Gaia raccontato sui social
«Oggi la diabolica trinità è venuta a farmi visita», scrive Gaia sul suo account social, mentre viaggia sul treno diretto Roma–Milano, una tratta a lei familiare. «Senso di vuoto, ansia e solitudine sono arrivati per rimanere più del solito. Hanno preso spazio nel mio corpo come se fossero loro i proprietari di casa, si sono insediati con approccio apparentemente cortese e in poco tempo hanno dettato legge, imbavagliandomi l’anima e rendendola ostaggio». Quindi Gaia ha ammesso di finire spesso vittima di «loop mentali pari a certi gironi dell’inferno dantesco», dai quali è difficilissimo uscire («una sfida karmica difficile da tagliare»). La popstar ha quindi spiegato quanto «a tratti meditare, visualizzare, anche scrivere e buttare fuori tutto può aiutare, ma non elimina completamente la presenza dei soliti inquilini nel mio cervello».
E quindi? «L’ansia di risolvere un problema è essa stessa il problema», riflette Gaia, determinata ad abbracciare la propria evoluzione personale e a far «respirare, ossigenare questa ferita». Quindi un pensiero dedicato al bisogno di ricevere validazione dagli altri, di essere amata e accettata. «Senza dover per forza “fare la brava”, servire a qualcosa o a qualcuno, non dando mai e poi mai fastidio».
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Loop mentali come gironi dell’inferno dantesco: parla la psicologa
Secondo la psicologa Elena Benvenuti, il racconto condiviso sui social da Gaia tocca corde universali. «L’ansia è spesso la manifestazione più visibile di un conflitto interno profondo», spiega l’esperta. «Il problema non è solo ciò che la scatena, ma la narrazione che costruiamo attorno a quella sensazione, alimentando un circolo vizioso». Secondo la dottoressa Benvenuti, «un passaggio chiave è imparare a riconoscere l’ansia come un segnale, non come un nemico. Quando le diamo lo spazio di cui ha bisogno per “parlarci”, l’ansia può diventare una bussola, indicandoci aree della vita che chiedono attenzione o cambiamento. Non si tratta di “zittirla” a ogni costo, ma di coltivare un dialogo interiore più onesto, fatto di consapevolezza e auto-compassione. Solo così possiamo trasformare quel peso in una spinta verso il nostro centro. Sicuramente il tema del “fare la brava” (o il bravo) per essere amati e accettati risuonerà in molte persone. L’idea, spesso radicata fin dall’infanzia, che l’amore e l’approvazione siano transazionali e vadano meritati attraverso comportamenti impeccabili e l’assenza di conflitti fa vivere costantemente in funzione delle aspettative altrui, logorando e allontanando da se stessi. Imparare a tollerare l’eventuale disapprovazione, mantenendo saldi i propri confini, è un passo fondamentale verso una libertà emotiva autentica», conclude Benvenuti.