Mattia Proietti Gagliardoni continua a essere protagonista della stagione juniores, l’oggetto del desiderio di molte squadre anche estere, il perno della costruenda nazionale per le gare titolate. Ma soprattutto il corridore umbro continua ad avere una grande costanza di rendimento, tanto che il successo di domenica scorsa al Memorial Antonio Colò è il suo quinto centro stagionale il che per uno scalatore, non è davvero poco.
Dominio del corridore umbro al Memorial Colò, con 40″ su Galbusera e O’Brien (foto Rodella)
Dominio del corridore umbro al Memorial Colò, con 40″ su Galbusera e O’Brien (foto Rodella)
Di carne che bolle in pentola ce n’è tanta, soprattutto ora che Mattia ha messo da parte la scuola per le vacanze estive. Il bilancio è decisamente in attivo e il corridore del Team Franco Ballerini lo sa bene.
«Sono partito un po’ così – dice – ma adesso va meglio e credo di avere una buona media di risultati. Considerando che ho fatto quasi sempre corse nazionali e internazionali. La vittoria di domenica mi ha dato molta soddisfazione perché una gara che conoscevo e che avevo già vinto lo scorso anno».
Che corsa era?
Il tracciato era un po’ cambiato rispetto allo scorso anno. Invece della salita finale si faceva due volte una salita lontana dal traguardo, lì devo dire che la squadra è stata essenziale nel tenere la corsa. Ho fatto fare il ritmo a un compagno di squadra, poi a 2 chilometri dalla vetta ho attaccato e sono riuscito a togliermi di ruota anche Galbusera che mi aveva seguito. In discesa sono andato forte, in pianura ho finito per guadagnare e alla fine sono arrivato con circa 45 secondi di vantaggio.
Al GP Neri Sottoli, Proietti Gagliardoni ha aiutato Pascarella nel suo successo (foto FB team)
Al GP Neri Sottoli, Proietti Gagliardoni ha aiutato Pascarella nel suo successo (foto FB team)
Stessa vittoria a un anno di distanza, ma non è lo stesso Mattia dello scorso anno. Hai un’altra autorità anche nella gestione della squadra…
Sono cresciuto molto sia a livello mentale che anche fisico. I wattaggi sono molto più alti, quindi diciamo che è un buon periodo, soprattutto dopo. Con la squadra siamo riusciti a fare 10 giorni di altura grazie al nostro sponsor Lucchini che ha messo a disposizione il suo hotel. Io dopo sono andato anche una settimana con la mia famiglia a Livigno, quindi l’ho continuata completando un bel blocco di lavoro.
Per la seconda parte di stagione quali obiettivi ti sei posto?
Dal 22 agosto al 2 settembre tornerò a Livigno con la nazionale, dovrebbe essere il gruppo di europei e mondiali, ma intanto l’obiettivo principale sarà il Lunigiana dove appunto il CT deciderà le convocazioni per queste gare. Io voglio farmi trovare pronto e disputare un Lunigiana da protagonista perché è uno degli obiettivi principali della stagione.
Per i ragazzi del team un lungo raduno in altura all’Hotel di Lucchini (foto FB team)
Per i ragazzi del team un lungo raduno in altura all’Hotel di Lucchini (foto FB team)
Alla fine della quale cambi di categoria. Ci sono tante squadre anche internazionali che sono sulle tue tracce. Sappiamo che hai già scelto ma che sta alla squadra, appartenente al WorldTour, ufficializzarlo. Come sei arrivato alla decisione?
Il mio procuratore inizialmente mi aveva dato una destinazione – specifica Proietti Gagliardoni – ma non era convinto a farmi rimanere in quella realtà. Io ho appoggiato la sua decisione. Poi ci sono state altre due squadre che mi hanno proposto un contratto. Io ne ho parlato con lui ma anche con la mia famiglia e anche con il mio preparatore Massimiliano Gentili per capire quale poteva essere la scelta più adatta al mio futuro. Soprattutto in base alle mie caratteristiche. Ma la decisione alla fine l’ho presa io.
Quali fattori avete considerato, e soprattutto l’aspetto tecnico, quello economico, quello della nazione e della presenza di altri italiani?
Partiamo dal fatto che non ho ancora un inglese molto fluente, quindi ho pensato a una squadra con la cultura molto più vicina a quella italiana, in un ambiente più vicino al nostro. L’aspetto economico sinceramente lo guardo, ma so che i veri guadagni si fanno quando si passa professionista. Ora è solo un momento per crescere, per imparare.
Il Team Franco Ballerini è stato fondamentale nella sua crescita in questo biennio (foto FB team)
Il Team Franco Ballerini è stato fondamentale nella sua crescita in questo biennio (foto FB team)
E’ contato anche il fatto che ci fossero già altri italiani?
Sinceramente non ci ho badato, magari ci si può trovare un po’ meglio perché trovi un compagno di squadra della tua Nazione, la comunicazione è sempre migliore, ma comunque è una squadra straniera e quindi è giusto che sia io ad adeguarmi.
Quanto è importante il rapporto con il procuratore alla tua età, tu che sei giovanissimo e che stai entrando adesso in questo mondo ti fidi ciecamente della sua esperienza?
Da allievo ero in contatto con Andrea Noè, parlavo spesso con lui delle gare, finché lo scorso anno ho conosciuto i Carera, sono venuti a casa mia. Abbiamo fatto un pranzo e abbiamo parlato un po’ e nel sentire la loro esperienza, i loro contatti in questo lavoro, la loro professionalità mi sono convinto subito.