Cambiamento doveva essere e cambiamento sta avvenendo in casa Derthona Basket, in vista di una stagione segnata dalla più storica delle novità per il club, cioè l’esordio nel nuovo palazzetto da 5.000 posti all’interno della Cittadella dello Sport.

In seguito al rimescolamento di carte nei ruoli più importanti della parte sportiva (il gm Gianmaria Vacirca e il ds Michele Talamazzi a gestire il mercato di concerto col presidente Picchi e patron Gavio, Mario Fioretti come nuovo head coach), i leoni stanno stravolgendo il parco giocatori tra italiani e stranieri.

Il grosso degli sforzi in questa fase si concentra sulla componente «nazionale» della rosa, la Bertram ha già mosso importanti mosse tanto in uscita quanto in entrata. Dopo 5 anni in bianconero, vivendo il passaggio dalla A2 alla serie A, Luca Severini ha da poco esercitato l’uscita dal contratto per accettare la proposta di Reggio Emilia.

Lo aveva preceduto Leonardo Candi, il quale non ha rinnovato l’accordo in scadenza questo mese andando a sposare la causa della Reyer Venezia. Addii di un certo rilievo accompagnati anche dal ritorno ad Avellino di Andrea Zerini, ma pure da conferme e un innesto interessante. Salvo cambi di programma sempre possibili, Tortona ripartirà per la pattuglia italiana da Strautins, Baldasso, Biligha e Denegri (non concretizzatasi al momento l’ipotesi del ritorno alla Vanoli Cremona, da cui arriverà il nuovo preparatore atletico tortonese Jacopo Torresi).

Li affiancherà nei loro sforzi Andrea Pecchia, separatosi ufficialmente da Trento per accettare un ruolo da protagonista da tre nello scacchiere tattico di coach Fioretti (consentendo idealmente a Strautins, reduce da mezza stagione persa per lesione del crociato, di rientrare senza eccessivi sovraccarichi nel minutaggio). Quale profilo assumerà il nuovo Derthona, che ha rinunciato a qualsiasi impegno continentale (niente preliminari di Basketball Champions League, neppure un eventuale ingresso in Fiba Europe Cup), non è ancora facile da delineare nella sua completezza e dipenderà soprattutto dalle scelte che si faranno nel settore stranieri del roster.

Tuttavia qualche indizio tangibile si può trarre dalle permanenze di Vital (rinnovo con escape Eurolega per il giocatore più in vista della scorsa annata, soprattutto per canestri decisivi e giocate energiche in difesa individuale) e Gorham (chiamato a una maggiore consistenza dopo gli alti e bassi dopo la stagione da rookie in Lba e Bcl). Ancor più illuminante si è rivelata la scelta di affidare il ruolo di playmaker a Ezra Manjon, prelevato dal Ludwigsburg in Bundesliga. L’americano, 183 cm per 77 kg, porterà a Tortona grande esplosività nell’attacco dell’area, contando di un ottimo passo in penetrazione e spiccata capacità di segnare in mezzo al traffico.