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Un intenso rapporto madre-figlio è al centro di uno dei film più interessanti del weekend in sala: si tratta di “Caravan”, pellicola firmata dalla regista ceca Zuzana Kirchnerova, qui al suo primo lungometraggio.
Al centro della trama c’è Ester, una donna che dopo dodici anni dedicati completamente alla cura del figlio David, affetto da disabilità mentale, sta attraversando un momento di grande difficoltà. A quarantacinque anni, si concede finalmente la vacanza tanto sognata in Italia, ospite della sua amica d’infanzia, ma quello che doveva essere un momento di leggerezza si trasforma ben presto in una nuova prigione. Bloccata con David in una vecchia roulotte parcheggiata nel giardino, circondata da amiche che, pur affettuose, non riescono a gestire l’imprevedibilità del figlio, Ester si sente in trappola. Tra i sensi di colpa e la fatica di una vita che pare non lasciarle spazio, una notte prende una decisione impulsiva. Mette in moto la roulotte e parte con David per un viaggio improvvisato attraverso il Bel Paese.
Presentato nella sezione Un certain regard dell’ultimo Festival di Cannes, “Caravan” è un anomalo road-movie, capace di trattare in maniera intima una relazione tanto delicata e ricca di sfumature.
“Caravan” e gli altri film della settimana
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Un (doppio) racconto di formazione
Quello che viene rappresentato è un doppio racconto di formazione, che coinvolge tanto il ragazzo quanto la madre, una donna che si allontana da tutto ciò che conosce per poter raggiungere qualcosa di diverso: per suo figlio e per se stessa.
Il viaggio che compiono è un percorso di rinascita fortemente metaforico, durante il quale si avventureranno lungo strade mai battute, tra incontri inattesi, paesaggi da sogno, e momenti in cui la gioia si alterna alla disperazione.