di
Francesco Sessa

Dopo l’introduzione a Wimbledon dai quarti di finale, Jannik si è presentato in America con ancora addosso il manicotto al braccio destro. Nessuna moda o scaramanzia: ecco i benefici per il numero 1

La moda lasciatela agli altri. Jannik Sinner cura ogni dettaglio, impercettibile, deve sentirsi bene anche nelle piccolezze, che poi diventano elementi chiave in uno sport come il tennis. E dunque la fascia al braccio, il manicotto, è sempre lì, attorno al braccio destro del numero 1 del mondo, introdotto a Wimbledon dopo la partita thriller contro Dimitrov e proposto anche a Cincinnati. «Non la indosso per moda, semplicemente mi fa sentire meglio» ha detto Sinner in conferenza stampa dopo la vittoria flash contro Daniel Galan. «Mi sento a mio agio. Il caldo? Con quella nera lo soffrivo, questa bianca non mi dà fastidio».

Sinner sembra aver inaugurato una nuova moda, che sta invadendo il tennis come accaduto nel basket. I campetti in città pullulano di ragazzi che giocano a pallacanestro con fascia al braccio come i campioni Nba. Spirito di emulazione. Il manicotto si diffonde a macchia d’olio. Nel tennista sta già succedendo: oltre a Jannik, ultimamente lo hanno indossato Lorenzo Musetti e il francese Benjamin Bonzi. Ma cosa c’è, dunque, dietro questo indefinito «sentirsi bene» di Sinner con addosso il manicotto magico? Se non è moda, per qualcuno può essere scaramanzia: dopo averlo indossato per la prima volta nell’allenamento precedente alla sfida ai quarti contro Shelton a Wimbledon, l’italiano ha poi conquistato uno storico titolo sull’erba di Londra.



















































Sinner e i segreti del manicotto nel tennis

C’è una spiegazione più approfondita dietro all’utilizzo della fascia al braccio. Questione di gestione, prevenzione, sensazioni. Ce lo spiega Matteo Tinelli, che si definisce «sport therapist»: dopo aver inseguito il sogno di diventare tennista professionista (è stato numero 988 del mondo) ha collaborato con diversi giocatori di alto livello come Rune, Darderi, Arnaldi, Davidovich-Fokina, Nakashima. Conosce i segreti dietro la costruzione e la manutenzione di tennisti di alto livello e non si sorprende della scelta di Sinner di utilizzare la fascia al braccio: «Il motivo per cui viene indossata varia da giocatore a giocatore, ma la spiegazione scientifica c’è. Ogni movimento del braccio genera piccole vibrazioni che, se ripetute nel tempo, possono affaticare muscoli e tendini. Il manicotto contenitivo agisce come una seconda pelle: avvolge il braccio e attenua queste vibrazioni, riducendo lo stress meccanico e prevenendo quei microtraumi che spesso si trasformano in infiammazioni o dolori. Inoltre, rende anche il gesto più fluido ed efficiente: meno energia dispersa in vibrazioni inutili significa più forza trasferita al movimento. Nel tennis, ogni volta che la racchetta colpisce la palla, una serie di onde si propaga lungo il braccio; il manicotto aiuta a dissiparle, alleggerendo il carico su gomito, avambraccio e spalla».

Un piccolo supporto che può fare una grande differenza nei momenti in cui il rischio di sovraccarico muscolare o infiammazione diventa più alto. «Un altro vantaggio è che il manicotto si integra perfettamente con i diversi tape funzionali usati per sostenere articolazioni o muscoli», sottolinea Tinelli. È quanto accaduto a Wimbledon, quando Jannik indossava la fascia oltre ad avere addosso tape per stabilizzare il gomito: «Una combinazione che ha reso il supporto ancora più completo, garantendo protezione, controllo delle vibrazioni e una gestione ottimale dello stress meccanico, sia in allenamento sia in partita». Non finisce qui: «Il manicotto contenitivo favorisce anche il drenaggio linfatico e aiuta a ridurre il gonfiore. In questo modo si limita l’edema che può insorgere dopo sforzi intensi o piccoli traumi muscolari. Questo non solo allevia dolore e rigidità, ma accelera anche il recupero e il ritorno in campo». Insomma: non si tratta solamente di un «sostengo passivo». Non è un caso che «il bendaggio elasto-compressivo è stato utilizzato anche da Novak Djokovic, al rientro dall’operazione al menisco a Wimbledon 2024, e da Carlos Alcaraz, quest’anno, in occasione degli Internazionali d’Italia, dopo l’infortunio alla coscia. Offre benefici simili a quelli per l’arto superiore, ma può essere applicato anche a ginocchio o coscia, adattandosi a diverse esigenze». Capito perché Sinner dice di sentirsi a proprio agio? Nulla, nella costruzione del fenomeno Jannik, viene lasciato al caso.

11 agosto 2025 ( modifica il 11 agosto 2025 | 07:02)