Nusret Gökçe, classe 1983, è molto più di un ristoratore: è un fenomeno globale. Con la sua catena Nusr-Et ha trasformato una semplice bistecca in uno spettacolo virale, grazie alla celebre “mossa del sale” — quel gesto teatrale del braccio piegato e della mano alta, da cui il sale scende come neve. Meme vivente, icona pop, amico di star e calciatori, a settembre aprirà il suo primo ristorante a Milano. «Un sogno che si avvera: la città è molto più di moda, design, arte e alta cucina. È un hub globale di creatività», ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera.


Salt Bae apre a Milano con la sua carne d’oro: dove sarà il ristorante e quanto costa mangiare da Nusr-et



Dalle patate alla ribalta mondiale

La sua storia ha il sapore di una favola, ma con radici nella fatica. Nato in un villaggio turco, ha cominciato come macellaio per necessità. «Non posso dire che fosse il mio sogno, ma ho deciso di dare il massimo: lunghe giornate, almeno 16 ore, niente vacanze, niente assicurazione. Per 14 anni non ho preso un giorno libero, a volte dormivo su una sedia. Non ho ricevuto un centesimo dai miei perché non avevano nulla». Per anni, racconta, la sua dieta era semplice: «Mia madre preparava piatti a base di patate. Erano l’alimento più economico. Non avevamo molta varietà a tavola: un solo piatto, ma buonissimo».

Poi, una sera, il video che ha cambiato la sua vita: «Il sale cadeva nell’aria come fiocchi di neve. L’ho caricato la sera e la mattina dopo tutto era cambiato».

Milano e il rapporto con l’Italia

Il legame con il nostro Paese è forte. «I milanesi e gli italiani cercano la vera qualità. E sono tra i nostri clienti più assidui nel mondo». Per lui l’Italia è una seconda casa: «Ogni volta che voglio fare una pausa vengo qui: mi godo un caffè, faccio shopping. Poi prendo l’ultimo volo per Istanbul». Ha amicizie illustri, come quella con Andrea Bocelli: «Ogni volta che stringo la mano di Andrea lui mi riconosce subito, mi percepisce profondamente, mi conosce meglio di chiunque altro». E custodisce ricordi indelebili: «Il posto di Maradona è ancora oggi e sarà per sempre riservato nel nostro ristorante di Dubai».



Critiche, lusso e filosofia di vita

Con oltre 30 ristoranti e 4.500 dipendenti, Salt Bae è abituato alle luci dei riflettori e alle polemiche. Sul lusso, precisa: «Per me lusso non riguarda solo le cose costose, è la sensazione di sentirsi speciali e godere di ogni dettaglio». Il lavoro è la sua vita: «Non ho una casa. I miei ristoranti sono casa mia». Sulle critiche ai prezzi risponde con i numeri: «Il ristorante di Londra ha guadagnato 9,2 milioni di dollari nei primi tre mesi». E, quando si guarda allo specchio, ammette: «Mi sveglio sentendomi grato. Ogni giorno è il primo giorno del mio viaggio». Il suo motto? «Nulla è impossibile».




Ultimo aggiornamento: lunedì 11 agosto 2025, 08:20





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