L’India in risposta ai dazi imposti dagli Stati Uniti ha deciso di sospendere le trattative in corso per l’acquisto di ulteriori sei Boeing P-8I da pattugliamento marittimo e guerra antisommergibile.
Le trattative sono in corso da tempo; a suo tempo il Congresso ha autorizzato la vendita di ulteriori sei P-8I nel ambito di un programma del valore di 2,42 miliardi di dollari.
Peraltro, a causa dell’inflazione e del aumento dei costi delle materie prime il valore del pacchetto autorizzato è lievitato del 50% rispetto al limite massimo precedentemente concordato, attestandosi a circa 3,6 miliardi di dollari.
Questo innalzamento dei costi, unito all’imposizione dei dazi giustificata dall’Amm. Trump in risposta all’importazione di petrolio russo da parte dell’India, ha innescato la reazione del Governo del Primo Ministro Modi che ha deciso di sospendere le trattative in corso con Washington e Boeing.
I possibili riflessi su altri programmi di acquisizione
Tale situazione potrebbe riflettersi anche sull’acquisizione di nuovi elicotteri da combattimento Apache e Seahawk per compiti navali, nonché sulla produzione su licenza del motore GE F404 per il LCA Tejas e sugli UAV MQ-9B SkyGuardian e SeaGuardian recentemente ordinati.
Inoltre, almeno per il momento, il Governo di Nuova Delhi ha pubblicamente dichiarato che non vuole aprire trattative relative il caccia bombardiere F-35, sollecitate in precedenza dall’Amm.ne Trump.
Gli Stati Uniti negli ultimi anni hanno stretto con l’India importanti accordi relativi a sistemi d’arma ed equipaggiamenti avanzati; per Washington, infatti, Nuova Delhi, se non alleata, può essere considerata un importante partner nella politica statunitense di contenimento della Cina.
Foto credit @Boeing