Sembra che il mordace sole d’agosto abbia una certa fantasia nel fare i suoi danni. Così, il giorno 5, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha rinnovato il Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni, siglato NITAG, ma tra le 22 persone scelte (auspicabilmente turandosi il naso) ha “catturato” anche Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite, noti nel nostro passato come fieri sostenitori dell’approccio omeopatico e per critiche alle politiche vaccinali, anche quando la decisione riguardava vaccini obbligatori per i bambini.
Anche se le pagine dell’ultima edizione del mio Guarire dall’omeopatia son solo di cinque anni fa, ho cercato di aggiornarmi sulle fonti affidabili prima di scrivere, ma resta comunque un punto centrale: vaccini e omeopatia non hanno a che vedere nulla gli uni con l’altra e le loro culture possono dialogare tra loro come avrebbero potuto la non-etica di Caino con l’etica di Abele.
Scriveva Public Citizen nel 2023, sito statunitense creatore di un gruppo autorevole anche in campo medico e in materia di farmaci, in polemica con decisioni prese dalla FDA, l’autorità americana regolatoria dei farmaci, che «non esiste alcuna base fisiologica o medica plausibile a sostegno della teoria dell’omeopatia, né vi sono prove che i farmaci omeopatici siano sicuri ed efficaci». Più o meno copia di quanto scrive il sito inglese del NHS, il Servizio sanitario nazionale, nel 2024 riportando che nel 2017 si era deciso di non finanziare più l’omeopatia «poiché la mancanza di prove della sua efficacia non ne giustificava i costi». Decisione che sarebbe stata confermata da una sentenza dell’Alta Corte nel 2018.
I dubbi di FDA, l’equidistanza di AIFA
Più o meno tartufescamente la nostra AIFA, l’Agenzia del farmaco, nello stesso periodo concludeva che non si prevedeva nessuna indicazione curativa specifica per i prodotti omeopatici, visto che non era stato presentato alcun studio clinico a riguardo.AIFA si limitava «a valutarne la qualità e la sicurezza d’uso […] ma non ne stabili[va] l’impiego terapeutico. È responsabilità del medico, sulla base della propria esperienza, definirne le modalità d’uso». Come dire: se l’attrezzo funziona, a che serve non so, se sperate nei medici son fatti vostri.
Premesso che: «Non esistono prodotti approvati dalla FDA etichettati come omeopatici» scrive invece l’agenzia americana sul proprio sito, aggiornato a gennaio 2025, e aggiunge: «In anni recenti ci sono stati diversi episodi di gravi danni alle persone dovuti a prodotti omeopatici. Sebbene i prodotti omeopatici siano generalmente etichettati come altamente diluiti, si è scoperto che alcuni di questi prodotti contengono quantità misurabili di principi attivi. Poiché i prodotti omeopatici sono talvolta realizzati con veleni o tossine noti, la presenza di quantità misurabili di tali ingredienti potrebbe causare danni significativi ai pazienti».
I vaccini sono una questione seria sul piano scientifico, così come significativa sul piano economico, e di errori ne sono stati fatti da decenni. Il primo che ricordo sono i vaccini anticatarrali, inutili compagni della crescita di migliaia di bambini italiani.
Tuttavia, i vaccini sono stati sviluppati per decenni per ridurre o eliminare molte malattie, ricorda il BMJ Public Health nel 2025: «A livello globale, la copertura vaccinale infantile è aumentata di circa l’80% dal 1974 al 2018, prevenendo circa 2-3 milioni di decessi all’anno. L’assunzione di vaccini è in aumento poiché la maggior parte dei bambini continua a ricevere vaccini salvavita, con una copertura di circa il 90% della terza dose contro difterite, tetano e pertosse in 129 paesi in tutto il mondo».
Però, però, per mille ragioni che non è il caso d’indagare, bei vestiti come i vaccini si presentano con tanti buchi, potrebbero obiettare, poniamo per il caso del morbillo. Ogni volta occorre partire da come si era con la malattia e cosa si poteva fare. Domande alle quale l’European Centre for Disease Prevention risponde con due preliminari, ovvero che «Il morbillo è estremamente contagioso e si stima che il 90% delle persone non immuni esposte a un individuo infetto contrerà la malattia» e che «La vaccinazione […] è iniziata negli anni ’60 e ha ridotto drasticamente l’incidenza del morbillo in Europa». Il problema attuale è che però la malattia continua a circolare e oggi: «A livello globale, il morbillo rimane una delle principali cause di morte infantile e si stima che 140.000 bambini muoiano ogni anno a causa di complicazioni causate dalla malattia» (sottolineatura mia). Verrebbe quasi voglia di rivaccinarsi.
Sinora avevo conosciuto le simpatie antiscientifiche di Trump e del cripto-Kennedy negli Usa, però non conoscevo questa specie di corrispondenza pseudoscientifica con il Ministro della Salute. Ma si vive per imparare.