“In sanità si sta concretizzando una emergenza professionale e occupazionale di cui troppo poco ancora si parla. Secondo l’analisi della Fondazione GIMBE, infatti, in Italia mancherebbero almeno 502 pediatri di libera scelta ed entro il 2026, circa 1.738 pediatri potrebbero andare in pensione, e non sarebbe garantito un ricambio generazionale sufficiente. Una situazione assai preoccupante che potrebbe avere una serie di effetti negativi sul servizio sanitario nazionale e sulla qualità delle prestazioni: ad esempio, accesso ritardato alle cure, sovraccarico dei pediatri esistenti, rischio per i più vulnerabili, discontinuità assistenziale e stress per le famiglie”. Così, in una nota, Carmela Tiso, portavoce nazionale di Accademia Iniziativa Comune e presidente della associazione Bandiera Bianca. “E’ chiaro ed evidente che governo e regioni devono intervenire e subito con soluzioni mirate e concrete. Come? Ridefinendo le fasce d’età di competenza dei pediatri per una stima più realistica del fabbisogno; rendendo più attrattiva la professione, con incentivi economici e organizzativi; snellendo le procedure burocratiche per l’inserimento dei nuovi pediatri nel SSN; e attuando le riforme territoriali previste dal PNRR. Insomma per evitare che la carenza di pediatri in Italia abbia ripercussioni serie sulla salute e sul benessere dei bambini, è necessaria e improcrastinabile una riforma profonda della assistenza sanitaria territoriale” conclude Carmela Tiso. Una vicenda che si unisce ad un’altra verificatasi lo scorso 4 agosto, quando “moltissimi medici di medicina generale della Campania hanno improvvisamente visualizzato sull’app Medici Sinfonia la revoca di tutti gli assistiti”. Lo segnala Giovanni Senese, segretario regionale del Sindacato Medici Italiani (SMI) Campania, richiamando l’attenzione su un grave disservizio che si sta protraendo anche oggi e che ha allarmato i medici di famiglia. “I medici di medicina generale hanno contattato i responsabili delle Asl per sapere la motivazione che ha determinato la cancellazione di tutti gli assistiti. Lo abbiamo fatto anche noi, segnalando immediatamente la questione agli uffici regionali”, prosegue Senese. La criticita’, sottolinea il sindacato, “non permette di rinnovare i piani terapeutici e, se si mette insieme il fatto dell’impossibilita’ della dematerializzazione delle ricette per  i farmaci antidiabetici in fascia A, dovendo ricorrere alle ricette rosse, si sta creando caos nel lavoro dei medici di famiglia della Campania”. “Ad agosto, quando i piu’ fortunati tra i medici di medicina generale hanno trovato un sostituto per un breve riposo psicofisico, giungono criticita’ amministrative che rendono difficoltose le attivita’ anche ai medici sostituti, mettendo cosi’ sotto stress tutta l’assistenza primaria, che rischia di andare in crisi”, conclude Senese.