Ex vj di Mtv, poi conduttrice, attrice e da qualche anno anche scrittrice. Giorgia Surina – che il 4 settembre debutterà col suo nuovo videopodcast Vita futura dedicato a chi ha avuto il coraggio di invertire la rotta della propria esistenza – ha cambiato strada tante volte nel corso della sua carriera. E oggi, a 50 anni (li ha compiuti lo scorso 8 marzo) non ha nessuna voglia di fermarsi: «Non capisco come possa avere già 50 anni. Al di là del numero, che fa un po’ paura, ho vissuto una sorta di cortocircuito, perché credevo che a 50 anni mi sarei sentita arrivata, invece resto la persona inquieta che ha davanti a sé una lista della cose ancora da fare», ha detto in una nuova intervista al Corriere della Sera. Aggiungendo: «Questo ribollire mi fa restare curiosa e, chissà, magari anche invecchiare meno: non ho ancora voglia di sedermi». D’altronda Giorgia è «una inquieta, fin da bambina. Non avrei mai potuto fare un lavoro che ti porti a fare sempre la stessa cosa. Mi sarei spenta. Piuttosto ho scelto la precarietà di un mestiere come il mio, bellissimo ma in cui non hai un contratto fisso, nessuna certezza, poche protezioni. Ma va bene così: ho deciso io che la mia vita fosse uno tsunami continuo».
Un’inversione di rotta importante, a livello sentimentale, arrivò nel 2014, quando chiuse dopo soli due anni il suo matrimonio con Nicolas Vaporidis, sposato nel 2012 con una romantica cerimonia a Mykonos. Dopo il divorzio, Giorgia confessò a Vanity Fair: «Ti crolla tutto e pensi di aver creduto in una favola. Mi sono lasciata attraversare dal dolore, senza combatterlo, come fosse un fulmine: così come è entrato, è anche uscito». Ora, nella nuova intervista al Corriere, tornando sul tema l’attrice ha ammesso: «Non amo parlarne, perché è stato tutto piuttosto tormentato a livello di emozioni. Ma era la cosa da fare. Anzi, probabilmente coraggioso è stato decidere di sposarsi nonostante ci fossero tutte le premesse perché si rivelasse una decisione sbagliata. Non ne vado fiera, semplicemente ci sono cose che a volte non sono come te le aspetti e devi prendere atto che non era la tua strada. In quel caso era lampante, sembrava fosse già scritto… ma io non avevo letto».
Giorgia ha avuto spesso il coraggio di ribaltare la sua esistenza. Ma a volte ha dovuto seguire il flusso della vita, che ha cambiato direzione senza interpellarla. Come quando anni fa s’è trovata a combattere contro un tumore: «Ho subito tre interventi, non ho parlato proprio di tutto. La cosa importante è che ho imparato a godere di quello che ho e a ritenermi fortunata e felice per il fatto di stare bene, dando il giusto valore alle cose. Il primo intervento era stato nel 2010 e poi si sono aggiunte altre cose negli anni, prima di stare bene. Ho dovuto accettare il cambiamento della mia prospettiva circa quello che volevo, potevo e immaginavo di diventare. Lottare per me voleva dire guarire, prendermi cura di me con la sicurezza di essere sana. Dopo una diagnosi di quel genere non è sempre facile».
Nel 2022 Surina ha debuttato col suo primo romanzo, In due sarà più facile restare svegli, con cui ha acceso i riflettori sulla pratica della procreazione medicalmente assistita che in Italia non accessibile alle donne single: «Ho iniziato a rifletterci davvero dopo che una mia amica mi ha detto che se non avesse trovato la persona giusta entro i 40 avrebbe fatto un figlio da sola. Mi ha come aperto un mondo sulle difficoltà che vivono molte donne che sanno di volere un figlio ma non trovano con chi farlo. Il mio libro, che raccontava questo, è stato quasi di servizio e ancora oggi mi scrivono tante persone per dirmelo». Giorgia, single (almeno ufficialmente) dal 2014, quando ruppe con Vaporidis, figli non ne ha avuti: «Io questo sogno non l’ho mai avuto veramente, ho lasciato che il destino prendesse il suo corso. Non è successo e, dopo un po’, capisci che probabilmente era così che doveva andare». Ora nel futuro immediato di Surina c’è «il mio secondo romanzo, parlerò di malattia mentale». Quanto al resto, «si vedrà: amo non sapere cosa diventerò».