Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha parlato con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. I due hanno discusso dei piani di Israele di conquistare le rimanenti roccaforti di Hamas a Gaza per porre fine alla guerra liberando gli ostaggi e sconfiggendo Hamas. Il primo ministro ha anche ringraziato Trump per il suo fermo sostegno a Israele fin dall’inizio della guerra.
15:31
Abbas al telefono con bin Salman per discutere delle iniziative per ampliare il riconoscimento dello Stato palestinese
Il presidente dell’Anp, Mahmoud Abbas, ha avuto un colloquio telefonico con il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman. Al centro della telefonata – ha riferito l’agenzia di stampa palestinese Wafa – gli ultimi sviluppi della situazione nei Territori palestinesi, con un focus su Gaza, ed “i preparativi per la conferenza internazionale di pace prevista a New York il 22 settembre”. I due leader arabi hanno discusso delle iniziative per ampliare il riconoscimento dello Stato palestinese e il sostegno espresso da altri Paesi.
14:21
Wafa, altre 5 persone morte per fame a Gaza
Fonti mediche nella Striscia di Gaza hanno annunciato la morte di cinque palestinesi, tra cui un bambino, nelle ultime 24 ore a causa della fame e della malnutrizione nella Striscia di Gaza. Lo riporta l’agenzia Wafa. Ciò porta il numero totale delle vittime della fame a 222, di cui 101 bambini.
14:09
Starmer: profondamente preoccupato per gli attacchi ai giornalisti compiuti dall’esercito israeliano
Il primo ministro britannico Keir Starmer è “profondamente preoccupato” per i “ripetuti” attacchi ai giornalisti compiuti dall’esercito israeliano nella Striscia di Gaza. Lo ha affermato il portavoce del primo ministro britannico, commentando l’attacco di questa notte dell’esercito israeliano che ha provocato la morte di sei giornalisti palestinesi.
13:58
Macron: il piano di Israele su Gaza è un disastro senza precedenti
Il presidente francese Emmanuel Macron ha condannato il piano di Israele di prendere il controllo di Gaza City come un “disastro” e un percorso verso una “guerra permanente”. “Questa guerra deve finire ora con un cessate il fuoco permanente”, ha dichiarato Macron, aggiungendo che il piano di Israele di prendere il controllo di Gaza City è stato “un disastro di gravità senza precedenti e una corsa a capofitto in una guerra permanente”.
Macron ha anche ribadito la sua proposta di una “missione di stabilizzazione sotto mandato delle Nazioni Unite” per mettere in sicurezza la Striscia di Gaza. Il presidente francese parla di “una coalizione internazionale sotto mandato delle Nazioni Unite”, “la priorità” per “combattere il terrorismo, stabilizzare Gaza, sostenere le sue popolazioni e istituire una governance di pace e stabilità”.
13:05
Onu, l’uccisione di sei giornalisti da parte di Israele è una grave violazione del diritto internazionale
“Condanniamo l’uccisione da parte dell’esercito israeliano di sei giornalisti palestinesi colpendo la loro tenda, in grave violazione del diritto internazionale umanitario.” Lo ha affermato in una nota l’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite, dopo i raid israeliani a Gaza in cui hanno perso la vita cinque operatori di Al Jazeera – tra cui Anas al Sharif – e un sesto giornalista freelance, secondo quanto riferito dai soccorritori.
11:41
RsF condanna l’uccisione di Anas al-Sharif e dei suoi colleghi: “Serve azione internazionale per fermare Idf”
Reporter Senza Frontiere (Rsf), organizzazione internazionale per la difesa della libertà di stampa, ha “condannato con forza e rabbia l’assassinio riconosciuto dall’esercito israeliano” nella Striscia di Gaza del giornalista di al-Jazeera, Anas al-Sharif, e di altri giornalisti e cameraman dell’emittente in un raid delle Idf. “Anas al-Sharif, uno dei giornalisti più famosi della Striscia di Gaza, era la voce delle sofferenze inflitte da Israele ai palestinesi di Gaza”, ha affermato Rsf in una nota inviata all’Afp, chiedendo “un’azione decisa da parte della comunità internazionale per fermare l’esercito israeliano”.
11:39
Spagna, più sanzioni a chi vanifica la soluzione a due Stati
Il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, ha detto in un’intervista alla tv pubblica spagnola Tve, che Madrid continuerà ad aumentare le sanzioni contro “tutti coloro che lavorano e si esprimono apertamente per vanificare per sempre la soluzione dei due Stati” la quale, ha rimarcato, è “la chiave per la pace in Medio Oriente”. Il ministro ha affermato che né la Spagna né l’Ue riconosceranno “mai” un’annessione “unilaterale e illegale” del territorio palestinese da parte di Israele e ha sostenuto che l’occupazione militare “porterà solo più morte, più sofferenza” e “impedirà ancora di più la liberazione degli ostaggi e destabilizzerà il Medio Oriente”.
11:36
L’idf sostiene che Anas Al-Sharif era un “terrorista di Hamas”
L’esercito israeliano ha rivendicato l’eliminazione di Hamas Anas Al-Sharif. Per l’Idf la vittima si mascherava da “giornalista” di Al Jazeera ed era a capo di una cellula terroristica di Hamas, responsabile di attacchi missilistici contro civili israeliani e contro le truppe israeliane. Informazioni e documenti provenienti da Gaza, tra cui elenchi di personale, liste di addestramento dei terroristi e registri degli stipendi – per l’Idf – dimostrano che al-Sharif era un agente di Hamas dal 2013, integrato in Al Jazeera.
11:06
Centinaia di persone si sono radunate per commemorare i giornalisti uccisi a Gaza
Centinaia di persone si sono radunate per commemorare i giornalisti Anas al-Sharif, Mohamed Qureiqa e i loro colleghi morti in un attacco aereo israeliano. I corpi giacevano avvolti in lenzuola bianche nel complesso ospedaliero Shifa di Gaza City. Ahed Ferwana, del sindacato palestinese dei giornalisti, ha affermato che i reporter sono stati deliberatamente presi di mira e ha esortato la comunità internazionale ad intervenire. Al-Sharif, che aveva iniziato a lavorare per Al Jazeera pochi giorni dopo lo scoppio della guerra, era noto per i suoi reportage sui bombardamenti israeliani nel nord di Gaza, e successivamente per la carestia che ha colpito gran parte della popolazione del territorio.
10:54
500 donne israeliane lanciano una nuova protesta per la fine della guerra a Gaza
Circa 500 donne israeliane hanno lanciato ieri una nuova coalizione, Mothers on the Front, per promuovere la fine della guerra a Gaza e il ritorno dei 50 ostaggi tenuti prigionieri dai gruppi terroristici, 20 dei quali si ritiene siano ancora vivi. Lo riporta il Times of Israel. Il gruppo trae ispirazione dal movimento delle Quattro Madri, lanciato nel 1997 per chiedere il ritiro delle Idf dal Libano meridionale. Quel movimento fu determinante nel ritiro avvenuto nel maggio 2000. L’evento di lancio è iniziato con una marcia nei pressi del confine di Gaza verso un sito commemorativo delle soldatesse uccise nel kibbutz Nahal Oz il 7 ottobre 2023, quando i terroristi di Hamas invasero la loro base militare.
10:33
Media, il piano di Smotrich per Gaza è diverso da quello di Netanyahu
Il ministro israeliano delle Finanze, Bezalel Smotrich, ha ammesso di avere una visione diversa da quella del primo ministro, Benjamin Netanyahu, rispetto alla creazione di insediamenti nella Striscia di Gaza. “Il mio piano è che ampie zone di Gaza rimangano sotto il nostro controllo e la nostra sovranità, e che possiamo anche colonizzarle”, ha affermato Smotrich in un’intervista radiofonica a Kan Bet.
09:31
Unicef, a Gaza 12 mila bambini malnutriti
Sono 12 mila a Gaza i bambini gravemente malnutriti. Il dato si riferisce a luglio ed è il “dato mensile più alto mai registrato”, riferisce su X l’Unicef Medio Oriente e Nord Africa, che parla di un aumento “sconcertante” e chiede che gli aiuti alimentari raggiungano “urgentemente i bambini prima che si perdano altre vite”. “A febbraio erano 2.000 i bambini colpiti da malnutrizione acuta a Gaza. A giugno, quella cifra era triplicata. Ora è quasi raddoppiata di nuovo. È una chiara prova che la malnutrizione sta accelerando rapidamente, mettendo a grave rischio le giovani vite. Il ritmo di questo deterioramento è allarmante”.
09:07
Ambasciatore israeliano in Australia: “Riconoscimento Palestina mina sicurezza Israele”
La decisione del governo australiano di riconoscere lo Stato palestinese “mina la sicurezza di Israele” e “indebolisce la causa della pace”. Lo ha dichiarato in una nota l’ambasciatore israeliano in Australia, Amir Maimon, secondo cui “la pace si costruisce mettendo fine al terrorismo, non premiandolo”.
08:45
Wafa, 10 palestinesi uccisi dagli attacchi israeliani nella Striscia da questa mattina
Dieci palestinesi sono morti negli attacchi israeliani nella Striscia. Lo riporta, citando fonti locali, l’agenzia Wafa, riferendo di raid nel sud di Khan Younis e nel nord di Gaza City. Un attacco ha colpito una casa nella parte occidentale di Khan Younis, uccidendo almeno sette persone e ferendone molte altre. Un altro raid contro una tenda che ospitava sfollati a Gaza City ha causato la morte di altre tre persone
08:11
Al-Jazeera, l’uccisione dei reporter è un “attacco a libertà stampa”
La rete qatariota Al-Jazeera ha condannato l’eliminazione compiuta dall’Idf la scorsa notte del giornalista Anas al-Sharif e del reporter Muhammad Kreika. “L’uccisione dei giornalisti della rete da parte delle forze di occupazione israeliane è un attacco palese e deliberato alla libertà di stampa”, ha detto Al-Jazeera. Anche Hamas e la Jihad islamica hanno condannato gli omicidi.
07:26
Anche la nuova Zelanda valuta il riconoscimento dello Stato palestinese
Anche la Nuova Zelanda sta valutando la possibilità di riconoscere uno Stato palestinese. Lo ha detto il ministro degli Esteri Winston Peters, il quale ha affermato che il gabinetto del primo ministro Christopher Luxon prenderà una decisione formale a settembre e presenterà l’approccio del governo alla settimana dei leader delle Nazioni Unite. La notizia, diffusa da Reuters, arriva poco dopo l’annuncio da parte del primo ministro australiano Anthony Albanese di voler riconoscere lo Stato palestinese a settembre.
07:25
Delegazione Hamas al Cairo, tentativo ripresa colloqui
Una delegazione di Hamas dovrebbe arrivare al Cairo nel tentativo di riprendere i negoziati per un cessate il fuoco a Gaza. Lo riferisce il quotidiano qatariota Al-Araby Al-Jadeed sottolineando la delegazione di Hamas sarà guidata dal leader del gruppo a Gaza Khalil al-Hayya. Secondo il rapporto, la Turchia ha contribuito a rinnovare il legame tra l’Egitto e Hamas. La notizia finora non è stata confermata da altre fonti.
05:15
Australia, il primo ministro annuncia che riconoscerà lo stato di Palestina
L’Australia riconoscerà lo Stato di Palestina. Lo ha annunciato il primo ministro australiano Anthony Albanese
03:55
Giornalisti uccisi, Al Jazeera: “Attacco mirato”
Sembra essere “un attacco israeliano mirato” quello costato la vita a due giornalisti e tre cameraman di Al Jazeera nella Striscia. A sostenerlo è la stessa emittente, che indica il bersaglio in una tenda utilizzata dal suo staff a Gaza City, fuori dall’ospedale al-Shifa.
I nomi di Anas al-Sharif, Mohammed Qreiqeh, Ibrahim Zaher, Mohammed Noufal e Moamen Aliwa si aggiungono alla lista di quasi 200 cronisti uccisi secondo Reporter senza frontiere nella guerra scatenata in rappresaglia per il sanguinoso attacco del movimento palestinese Hamas del 7 ottobre 2023
01:52
Greta Thunberg: “Nuova flottiglia per Gaza il 31 agosto”
Una nuova flottiglia partirà dalla Spagna il 31 agosto per portare aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Ad annunciarlo con un post su Instagram è l’attivista svedese Greta Thunberg che – insieme con diversi altri pro Pal – parla del “più grande tentativo di sempre di rompere l’illegale assedio israeliano a Gaza con decine di imbarcazioni” salpate anche dalla Tunisia e da altri porti: la campagna mira a mobilitare “più di 44 Paesi con manifestazioni e azioni simultanee di solidarietà al popolo palestinese”.
Thunberg era uno dei membri della Freedom Flotilla che ha tentato di portare aiuti umanitari a Gaza, finendo intercettata l’8 giugno dall’esercito israeliano. Dei dodici attivisti a bordo della Madleen, imbarcazione della Freedom Flotilla, quattro (tra cui Thunberg) hanno accettato di essere espulsi dopo che l’imbarcazione è stata intercettata dall’esercito israeliano. Anche un’altra imbarcazione della Freedom Flotilla, l’Handala, è stata intercettata dall’esercito israeliano il 27 luglio.
00:01
Al-Jazeera annuncia la morte di quattro suoi giornalisti in un attacco israeliano e di un quinto membro dello staff
Al Jazeera ha annunciato che quattro suoi giornalisti, due corrispondenti e due cameraman, sono stati uccisi nel corso di un attacco israeliano alla loro tenda a Gaza. A riferirlo è il direttore dell’ospedale al-Shifa di Gaza City, secondo cui “il giornalista Anas al-Sharif è stato ucciso insieme a tre colleghi in quello che sembra essere un attacco mirato”. Più tardi l’emittente ha comunicato l’uccisione di un quinto membro dello staff. “Come abbiamo riportato, i giornalisti di Al Jazeera Anas al-Sharif e Muhammad Karika sono stati uccisi insieme ai cameraman Ibrahim Zaher e Mohammed Noufal in un attacco mirato israeliano contro una tenda che ospitava giornalisti a Gaza City. Ora possiamo confermare che anche Moamen Aliwa, operatore di ripresa è stato ucciso in questo attacco”. L’esercito israeliano ha confermato su Telegram l’attacco, affermando di aver colpito Al-Sharif definito “un terrorista che si spacciava per giornalista. Anas Al-Sharif era a capo di una cellula terroristica di Hamas ed era responsabile di attacchi missilistici contro civili israeliani e truppe dell’Idf”. Al-Sharif era uno dei volti più noti dell’emittente, impegnato sul campo a Gaza, e forniva reportage quotidiani con copertura regolare.
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