I numeri della Ducati continuano a far girare la testa in questa stagione. Cosa che non fa altro che confermare che la Casa italiana è davvero il punto di riferimento assoluto della MotoGP, sia dal punto di vista tecnico, visto che ha sviluppato le soluzioni all’avanguardia che poi sono state adottate da tutti, sia da quello sportivo, con risultati che di anno in anno sono sempre più impressionanti.

La MotoGP è nel pieno dell’era Ducati, nessuno lo nega. Eppure, il management del marchio è cauto nel suo approccio alla gestione. Nonostante l’ottimo inizio di campionato, guidato in particolare da Marc Marquez che è indubbiamente in corsa per il settimo titolo nella categoria, Claudio Domenicali è già in guardia per ciò che attende la sua squadra nei mesi e negli anni a venire.

“I risultati sono fantastici. Lo sport è così, ci sono dei cicli e noi siamo in un ciclo molto positivo. Abbiamo vinto gli ultimi cinque campionati costruttori e gli ultimi tre campionati piloti. Anche quest’anno i risultati sono, diciamo, non male”, ha sorriso l’Amministratore Delegato della Ducati, ingannevolmente modesto.

“Abbiamo degli ottimi piloti e stiamo continuando a sviluppare la moto. C’è un bel gruppo di persone tra quelli che stanno a Bologna e quelli che lavorano sul circuito, e credo che stiamo ottenendo il meglio dal nostro team ufficiale e dai team satellite che lavorano con noi”.

La prima parte del campionato non ha visto solo Ducati imporre la sua legge, ma anche altri due marchi si sono imposti: Honda, con Johann Zarco che ha trionfato sotto la pioggia a Le Mans ; e Aprilia, che ha vinto a Silverstone con Marco Bezzecchi. Inoltre, ciascuno dei costruttori ha conquistato un certo numero di podi, con la Yamaha particolarmente in evidenza sul giro secco, con Fabio Quartararo che ha conquistato quattro pole position.

Vista da Borgo Panigale, questa situazione è il risultato diretto delle concessioni, che sono state ridisegnate lo scorso anno per ridurre i distacchi. “Credo che la competizione sia sempre più serrata. Il sistema permette alle squadre che hanno qualche carenza di prestazioni di fare più test e provare più cose, e questo sistema sta funzionando. Sentiamo che il divario si riduce ad ogni gara”, osserva Claudio Domenicali.

Gigi Dall'Igna pense déjà à réaffirmer la suprématie de Ducati.

Gigi Dall’Igna pensa già a riaffermare la supremazia della Ducati.

Foto di: Gold and Goose Photography / LAT Images / via Getty Images

Qual è il costruttore rivale che teme di più d’ora in poi? “Non ne citerei uno in particolare. A seconda delle gare, abbiamo visto i nostri rivali avvicinarsi. All’inizio dell’anno, la Honda era molto vicina in alcune gare, poi la Yamaha ha fatto delle ottime pole position, e anche KTM e Aprilia sono molto vicine a seconda della gara. Credo che, in generale, il campionato sia molto buono in termini di distacchi ravvicinati”.

“Tutti gli altri hanno più concessioni di noi, a partire dal numero di gomme disponibili per sviluppare le moto”, insiste Gigi Dall’Igna, intervistato da Sky Sport MotoGP. E il padre dell’attuale Desmosedici GP vede anche un’altra spiegazione per questi distacchi un po’ ridotti: “Quest’anno siamo stati anche molto conservativi negli sviluppi che abbiamo fatto all’inizio della stagione, quindi era prevedibile che ci sarebbe stato un livellamento delle prestazioni verso la metà della stagione.”

“Credo quindi che sia arrivato il momento di trovare soluzioni migliori di quelle che abbiamo”, aggiunge l’ingegnere. Anche se in questa fase della stagione la Ducati ha vinto tutte e 12 le Sprint e dieci delle gare principali, Dall’Igna ritiene che la concorrenza stia facendo progressi: “Gli altri hanno davvero alzato il tiro, quindi credo sia una buona idea tornare al lavoro piuttosto che pensare alle vacanze. Finora è stata una stagione molto positiva, ma il vantaggio che avevamo all’inizio della stagione è stato gradualmente eroso. Quindi penso che dobbiamo tornare a studiare”.

La concurrence peut-elle vraiment se rapprocher ?

La competizione può davvero avvicinarsi?

Foto di: Red Bull Content Pool

Una nuova era per il 2027

Il riavvicinamento della concorrenza rimane incerto e nessuno immagina che il dominio della Ducati possa essere messo in discussione nella prossima stagione. Anche se la Yamaha dovesse introdurre il suo V4, sarebbe probabilmente l’unico cambiamento importante introdotto in un anno che non incoraggerà gli investimenti.

La situazione del campionato a partire dal 2027, invece, è più probabile che rimescoli le carte, per quanto forte sia stato finora il dominio della Ducati. L’introduzione di nuovi regolamenti comporterà la produzione di moto completamente nuove, con una cilindrata inferiore, meno aerodinamica, l’eliminazione degli abbassatori e persino un cambio del fornitore di pneumatici, con il passaggio dalla Michelin alla Pirelli.

“La modifica dei regolamenti è molto importante e segnerà una netta rottura perché le moto saranno diverse. Saranno più semplici, meno sofisticate, ma sarà una grande ripartenza”, afferma Claudio Domenicali, che sa anche di dover iniziare a prepararsi fin da ora se vuole avere la possibilità di raggiungere un livello simile con i nuovi regolamenti.

“La pianificazione è molto importante, ma ognuno di noi fa il proprio lavoro. Per noi sarà una grande sfida perché credo che nella configurazione attuale, con l’attuale sistema aerodinamico ed in particolare con il sistema di regolazione dell’altezza, abbiamo sviluppato una sorta di leadership. Abbiamo introdotto questo sistema nel campionato ed è certo che, una volta tolto, tutti ripartono da zero, quindi sarà una sfida”.

“Quando si vince molto, è un po’ complicato perché ci si abitua a vincere, ma è molto importante mantenere la giusta mentalità. Se si vuole rimanere competitivi, bisogna comportarsi come se non si fosse mai vinto”, consiglia Claudio Domenicali. “Non è facile, ma Gigi e la squadra stanno facendo molto per prepararsi. Dobbiamo iniziare questa nuova era del 2027 con moto che, sulla carta, contribuiranno a offrire uno sport migliore, uno spettacolo migliore, e credo che questo andrà a vantaggio di tutti”.

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