Arriva in aula Giulio Cesare la delibera che dà il via al progetto di riqualificazione degli ex Mercati Generali. Dopo l’illustrazione in giunta da parte degli assessori Ornella Segnalini e Maurizio Veloccia, le forze politiche hanno analizzato il testo nelle due commissioni competenti, concludendo il lavoro con un parere favorevole a quella che sarà “La Città dei Giovani”. 

Riqualificazione ex Mercati Generali

La riqualificazione degli ex Mercati Generali, a Ostiense, si sviluppa su circa nove ettari di terreno, quattro dei quali saranno interessati da aree verdi e piazze, mentre gli altri cinque vedranno la costruzione di una residenza universitaria, uffici pubblici e privati, attività commerciali, attività culturali (una biblioteca pubblica, una libreria e una mediateca), un centro anziani, centro benessere, palestra, spazi dedicati a start-up, una sala conferenze e parcheggi interrati.

Nello specifico, i servizi per la cultura e il tempo libero rappresenteranno il 35% della superficie utile lorda, quelli per la ristorazione il 25%, commercio per il 35% e infine il terziario fino al 15% della superficie utile lorda.

Soldi privati, interesse pubblico

A rendere possibile la riqualificazione, dopo 26 anni di attesa da quando venne per la prima volta un progetto, è il fondo americano Hines, insieme al Gruppo Toti/Lamaro, con un investimento complessivo di circa 380 milioni di euro. L’opera, però, come garantisce il Comune, resterà pubblica. La superficie degli ex Mercati resterà di proprietà del Comune, che in base alla concessione che verrà siglata tra amministrazione e costruttore, dopo 60 anni si riapproprierà dell’area. Anche per questo – per la vocazione pubblica dell’intervento – la Hines non dovrà versare alcun onere urbanistico. “E non sono previsti aumenti di cubatura” ha fatto sapere l’assessora Segnalini.

Il nodo dello studentato privato

Come già ampiamente anticipato negli scorsi mesi, ruolo centrale del progetto è rappresentato da una residenza universitaria dedicata ai fuori sede. Oltre 2mila posti letto, con una quota che verrà riservata ai canoni calmierati. Su questo punto, però, si sta scatenando la protesta degli stessi studenti, a partire dall’associazione “Studenti alla Terza”, di Roma Tre, ateneo a un tiro di schioppo dall’area interessata dal progetto. E anche le opposizioni in aula Giulio Cesare non scherzano, in primis M5S e Fratelli d’Italia.

Roma diventerà la città degli studentati. Ma sono solo annunci e promessePosti letto a 600 euro al mese

Come spiegato dal presidente della commissione Lavori Pubblici, Antonio Stampete, “su 2.056 posti letto, circa 544 saranno a canone calmierato a circa 600 euro al mese. Quello ordinario parte da 1.200 euro al mese, ed è variabile in base a se si sceglie una singola o una doppia, o se si decide di accedere a una serie di servizi correlati, come mensa, palestra, parcheggio”. Il consigliere Pd ha poi espresso la volontà di lavorare a un graduale aumento della quota calmierata: “Magari con un ordine del giorno in aula, per dare una risposta maggiore a quella fascia media che viene a studiare a Roma”. Il tutto, però, “congruo all’interno di un piano economico finanziario dell’operazione, altrimenti rischiamo che questa opera non si faccia”. In soldoni: occhio a non rendere poco appetibile lo studentato agli americani investitori, o scappano via e il Comune, per l’ennesima volta, resta col cerino in mano.

La perplessità del M5S

I costi resi pubblici in queste ore, però, fanno storcere il naso a parecchi. Tra le fila dell’opposizione, a partire dal Movimento Cinque Stelle, c’è chi si chiede se sia veramente conveniente un’operazione del genere: “Parliamo di uno studentato privato – dice la capogruppo Linda Meleo – su cui i concessionari dovranno fare dei profitti e i prezzi che trovo nel piano economico finanziario pongono delle criticità rispetto al tema dell’accessibilità degli studenti. Troppo esigua, ancora, la possibilità di avere prezzi compatibili con la vita di un fuorisede. Prezzi così alti per studentati privati drogano particolarmente il mercato immobiliare romano, che ha già noti problemi”.

La mobilitazione studentesca

Ma oltre alla politica, anche la società civile si interroga su quanto sia considerabile calmierato un canone da 600 euro al mese per un singolo posto letto. Stefano Barone, 24 anni, studente di Giurisprudenza e membro del Senato accademico, annuncia una mobilitazione studentesca: “Le istituzioni dovrebbero impegnarsi seriamente sul tema della carenza dei posti letto a prezzi consoni – spiega a RomaToday l’esponente di ‘Studenti alla Terza’ – ed è svilente che il termine ‘studentato’ venga associato a posti letto a 600 euro al mese. Si sta legittimando una speculazione sulle spalle nostre e di chi viene a studiare a Roma, non ne sentivamo il bisogno. Domani (giovedì 24 luglio, ndr) una delegazione sarà in consiglio per assistere alla discussione. Abbiamo già incontrato Segnalini e Veloccia esprimendo queste perplessità. E contiamo di ampliare la rete con altre realtà universitarie romane”.

“Ci sono state date rassicurazioni – hanno poi fatto sapere dall’associazione in una nota ripresa da Ansa – affinché questa ipotesi venga modificata. Ma adesso ci aspettiamo che queste rassicurazioni si concretizzino”. 

Stampete (Pd): “Prezzi in linea, puntiamo ad aumentare la quota”

Antonio Stampete, tornando sul tema specifico, a RomaToday ha commentato così i prezzi: “Se analizziamo ciò che offre il mercato in quell’area, possiamo sicuramente definirli calmierati. Anche perché nel canone sono inclusi servizi e utenze, che altrove non troveresti. L’obiettivo reale e importante è quello di aumentare la quota riservata alle fasce medie, già siamo arrivati quasi al 27% del totale, vediamo se sarà possibile ottenere di più”.

Prezzi pazzi, ricavi da sogno. Ecco chi gestisce gli studentati privati a RomaL’attacco di FdI: “Investimenti privato che c’entra poco con l’interesse pubblico”

Nella serata di mercoledì 23 luglio è arrivato anche l’attacco dell’intero gruppo di FdI in Campidoglio, insieme al coordinatore romano e deputato Marco Perissa: “I costi calmierati in realtà calmierati non sono – si legge nella nota – e questo genera moltissime perplessità, come la totale assenza di una valutazione economica dell’impatto sulle casse del Comune di Roma, nel medio e nel lungo termine. Parliamo di un investimento che vedrà il Comune concedere immobili e terreni per 60 anni a fondi che pare abbiano gestito numerose attività in quella Milano che oggi è oggetto di numerose attenzioni (l’inchiesta della magistratura sui progetti di rigenerazione urbanistica, ndr). Come se non bastasse, la delibera da cui tutto parte è stata ‘varata’ dal direttore del dipartimento l’11 luglio ed è passata rapidamente nelle commissioni per arrivare in aula in tempi record. Al Sindaco chiediamo chiarezza: cosa si cela dietro questi fondi e dietro un investimento privato per la riqualificazione degli ex Mercati Generali che ha ben poco a che fare con un’opera di interesse pubblico e che pare invece una speculazione privata ai danni del Comune di Roma, dei cittadini e a beffa degli studenti universitari?”.