di
Chiara Sandrucci

Alle medie 299 euro, allo scientifico 326: «Impossibile rispettare i limiti imposti dal ministero»

In prima media 299 euro, in prima liceo scientifico 326 euro. Sono i tetti di spesa per i libri scolastici, derogabili fino al 15% in più, stabiliti dal ministero dell’Istruzione per le medie e i vari indirizzi delle superiori. Troppo bassi per le scuole, che per rispettarli rinunciano ad alcuni manuali o li indicano solo come consigliati e non obbligatori. «I prezzi dei libri aumentano e questi tetti di spesa diventano sempre più difficili da rispettare, ma siamo noi che dovremo rispondere ai revisori dei conti in caso di sforamento: una delle tante vergogne italiane», denuncia Maria Antonietta Roma, preside dell’Ic Baricco in zona Pozzo Strada a Torino. «Le case editrici non tengono conto dei tetti di spesa e mettono in difficoltà le scuole che alla fine li sforano sempre, è inevitabile».

In una circolare inviata a inizio giugno, il ministero ha anche introdotto la novità dell’incarico ai revisori dei conti di esaminare le delibere di adozione dei libri di testo e di segnalare le scuole nel caso si riscontri il superamento dei tetti con un verbale all’Usr. «Siamo noi a essere trattati come se fossimo “criminali”, quando il problema è a monte e si dovrebbe calmierare il costo dei libri. I docenti non sono più liberi di adottare i testi che ritengono più adatti, perché sono costretti a fare i conti della serva, a considerare i 5 euro in più o in meno, ma così la loro libertà di insegnamento viene limitata — aggiunge la preside —. Noi da tre anni nelle classi prime non adottiamo più i libri di musica e ginnastica, mentre so che altre scuole indicano alcuni libri come “consigliati” e non obbligatori». Uno stratagemma per rispettare i tetti di spesa solo dal punto di vista formale, dato che le famiglie dovranno comunque acquistarli.



















































E la cifra da affrontare entro l’inizio della scuola diventa sempre più onerosa. Per il 2025/26 il ministero ha previsto un adeguamento dei tetti di spesa dei libri scolastici al tasso di inflazione programmata pari all’1,8%. Ma secondo l’Aie, Associazione italiana editori, i prezzi dei libri di testo dal 2021 al 2024 sono cresciuti del 7,5% per le medie e dell’8,2% per le superiori, comunque la metà dell’inflazione.

Se per le elementari i libri sono gratuiti per tutti, dalle medie in avanti esiste solo un contributo composto da fondi regionali e statali e assegnato in base all’Isee (sotto i 26 mila euro). Il bando per la presentazione delle domande per il voucher scuola 2025-2026 della Regione Piemonte si è chiuso il 27 giugno e all’inizio di agosto è prevista l’uscita della graduatoria dei beneficiari. La misura conta quest’anno su una dotazione finanziaria di 19 milioni di euro, ma comprende anche il contributo per l’iscrizione alle scuole paritarie. L’anno scorso le domande ammesse per il voucher B relativo ai libri di testo sono state 104.810, ma soltanto 42.531 sono state finanziate, mentre 62.279 sono state ammesse ma non finanziate. Pur avendo diritto al voucher non hanno ricevuto il sostegno perché i fondi non sono mai sufficienti.


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23 luglio 2025