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La procura finlandese ha incriminato il capitano, il primo ufficiale e il secondo ufficiale della petroliera Eagle S, con l’accusa di aver partecipato al sabotaggio di cavi sottomarini nel Mar Baltico alla fine del 2024.

La vicenda

La petroliera Eagle S è sospettata di far parte della cosiddetta ‘flotta fantasma’, un termine che viene utilizzato per indicare navi spesso obsolete e scarsamente assicurate che operano sotto bandiera straniera, accusate di essere utilizzate dalla Russia per eludere le sanzioni occidentali trasportando il suo petrolio sottoposto a embargo.


APPROFONDIMENTI

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I tre membri dell’equipaggio sono stati accusati di danneggiamento aggravato e ostruzione aggravata delle comunicazioni.

La Eagle S è sospettata di aver danneggiato il cavo elettrico sottomarino EstLink 2 e quattro cavi di telecomunicazione che collegano Finlandia ed Estonia nel Mar Baltico il 25 dicembre 2024, trascinando l’ancora per 90 km sul fondale marino.

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Secondo le dichiarazioni degli esperti, gli attacchi nel Mar Baltico a infrastrutture energetiche e di comunicazione, fanno parte di una «guerra ibrida» condotta da Mosca contro i paesi occidentali. Un evento simile accadde nel settembre del 2022, quando una serie di esplosioni sottomarine danneggiarono i gasdotti Nord Stream che trasportano il gas russo in Europa. In quel caso la cui causa non è stata ancora determinata. 


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