Di tutti gli sport trattati nella sua lunga carriera – iniziata nei primi anni 80 – alla fine è stato il ballo ad avere la meglio, diventando una vera e propria specialità per Ivan Zazzaroni. Giornalista e commentatore bolognese classe 1958 “dallo stile inconfondibile” – come si legge nella sua biografia sul sito del Coni – Zazzaroni è riuscito negli anni a diventare un volto noto ben oltre la nicchia degli appassionati di calcio e sport in generale. Stadio, Gazzetta dello sport, Autosprint, Guerin sportivo e Corriere dello sport i suoi primi campi da gioco, ma anche Libero, radio e televisione. Un mondo, quest’ultimo, che l’ha accolto nel 2002 a Quelli che il calcio, all’epoca condotto da Simona Ventura, che gli ha spalancato definitivamente le porte nel 2006, quando Milly Carlucci l’ha voluto come componente della giuria nella terza edizione del suo Ballando con le stelle.

Da giurato della terza edizione dello show a concorrente stesso, il passo è stato breve: dismessa la ‘toga’, per la quarta edizione, nel 2007, Zazzaroni ha infatti preso parte al programma in qualità di concorrente al fianco di Natalia Titova, classificandosi terzo dietro i secondi Anna Falchi e Stefano Di Filippo e i primi Maria Elena Vandone e Samuel Peron. Di certo un ottimo risultato, a riprova di come gli allenamenti calcistici giovanili con il brasiliano Botafogo abbiano dato i loro frutti.

“Feci il primo anno da giurato, il secondo Milly volle che ballassi – ricorda – un’esperienza incredibile, talmente distante da me che non pensavo di arrivare dove sono arrivato. E anche pericolosa, perché facevo il giornalista sportivo, c’era quindi un certo tipo di immagine e lì potevi fare una figura terrificante. In realtà andò benissimo, per merito naturalmente di Natalia, e ho avuto anche dei vantaggi in termini di simpatia da parte delle persone”.

Definito all’epoca ‘il Richard Gere dei poveri’ dal collega Fabio Canino, dopo la medaglia di bronzo Zazzaroni è tornato a sedersi sulla sedia della giuria e, da allora, non l’ha più lasciata. Sedersi per modo di dire, perché nella trasmissione è famoso il suo restare sempre in piedi: “Perché sto sempre in piedi? Le prime volte arrivavo da Milano in treno – aveva dichiarato qualche tempo fa ai microfoni de La volta buona – e arrivavo cotto, per cui non riuscivo a stare seduto. Poi ho visto che, scaramanticamente, la cosa funzionava e quindi adesso sempre in piedi”.

In una giuria “che fa tremare, freddi come il ghiaccio, taglienti come pochi, infuocati quando serve” (perlomeno stando alla descrizione ufficiale data dai profili social di Ballando), Zazzaroni persiste praticamente sempre lontano dai battibecchi e mai sopra le righe, confermandosi di anno in anno come uno dei giudici più equi e pacati dello show di Rai 1. E l’avventura continua: “Non di solo calcio vive l’uomo” è infatti un suo grande motto, tanto che quest’uomo sembra vivere sempre più intensamente di ballo e si conferma pronto per la ventesima edizione della trasmissione (che sarà la sua diciottesima), al via sabato 27 settembre. Rigorosamente in piedi, con un orecchio (e uno sguardo) a Ballando e uno collegato al calciomercato. “A settembre divento maturo: diciott’anni di Ballando con le stelle – le sue parole – quindi ho il diritto di votare e voterò diversamente”.