PANDINO – C’è chi viaggia per partire e chi viaggia per tornare. Chi per scoprirsi, chi per ritrovarsi. E poi c’è chi viaggia lasciandosi scivolare nelle storie, cullato dalle parole che portano in mondi lontani nel tempo e nello spazio. Tutto sta nel trovare il libro giusto al quale affidarsi. Ma per questo, a Pandino, ci pensa Samuele Cornalba. Fa parte dell’associazione Generazione up e si presenta come «bagai classe 2000, innamorato delle parole e delle storie», tanto da aver intrapreso la carriera da scrittore (nel 2024 ha esordito con ‘Bagai’, romanzo edito Einaudi).
«Scrivere è il mezzo con cui riesco a esprimere complessità. E poi mi diverto» aggiunge, con quella leggerezza che solo chi conosce bene il peso delle parole può permettersi.
«Con l’associazione cerco di mettere a disposizione quello che so per avere un impatto positivo sulla cosa pubblica». Cornalba è tra i principali fautori della ‘Libreria itinerante’, idea felicemente condivisa dall’intera associazione presieduta da Erica Zaneboni: proporre la lettura di volumi che mettono a disposizione e illustrano gratuitamente nei vari appuntamenti, chiedendo al più un’offerta a chi a tutti i costi se li voglia portare a casa.
Generazione up è infatti un’associazione culturale impegnata della promozione di temi sociali e culturali in senso ampio e nella proposta di attività che hanno base divulgativa e di valorizzazione del territorio.
Il concetto di partenza era tanto semplice quanto di ambiziosa concretizzazione: «Una comunità con più libri è una comunità migliore». E allora, trovato nel tema del viaggio e delle sue molteplici declinazioni il filo conduttore, ecco che nel marzo scorso — in occasione della sagra di San Giuseppe — i volumi della ‘libreria itinerante’ sono partiti. «Cercando un modo per dare solidità al progetto, abbiamo pensato di scegliere un filo conduttore per i titoli proposti. La scelta è subito ricaduta sul concetto del libro come viaggio, sia fisico, come quello che racconta la storia in sé, sia interiore, quel viaggio di scoperta che ognuno può sperimentare individualmente».
Libri illustrati, saggi, thriller, commedie, diari, fumetti, raccolte di poesie portati in giro per piazze, sagre e momenti di aggregazione a Pandino e dintorni per lanciare un messaggio, dimostrare con i fatti «che noi giovani vogliamo avere un impatto concreto sulla comunità. Crescere, proiettarci verso l’alto, come quell’up di ‘Generazione up’». «Consigliare una storia è una cosa seria, restituisce la responsabilità che c’è dietro le parole», perché queste «non sono mai neutre, per fortuna» insiste Cornalba. «Le storie, come le persone, arrivano quando devono. Quando mi chiedono un consiglio di lettura, cerco di capire la persona ma anche la fase della vita in cui si trova. A seconda di cosa stai vivendo, hai bisogno di autori e storie».
Se c’è una cosa che preoccupa Cornalba più di chi non riconosce il peso delle parole e la responsabilità nell’usarle, quello è «l’individualismo sterile in cui si sta chiudendo la società». L’antidoto? «Uscire dalla propria comfort zone e fare qualcosa per gli altri, restituire qualcosa al proprio paese e ritrovare senso di comunità».