È un simbolo per il mondo arabo dove le donne, anche di famiglie importanti, faticano ad emergere in ruoli di potere. Stiamo parlando della Sheikha Al Mayassa, sorella dell’attuale emiro del Qatar, che ha conquistato la scena internazionale per il suo forte impegno nella promozione della cultura, nel suo Paese e non solo. Da qualche anno l’Italia, e in particolare Torino, è al centro della sua attenzione: la città dove abita la potente collezionista di arte contemporanea Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, sua amica personale, l’ha vista recentemente qui in perlustrazione, in cerca di investimenti immobiliari e culturali. Secondo alcune indiscrezioni sarebbe dell’idea di prendersi il Palazzo del Lavoro per portarci la sua mega collezione di arte contemporanea o almeno una sua parte.
Chi è Sheikha Al Mayassa
Nata a Doha nel 1983, Sheikha Al Mayassa bint Hamad Al-Thani è figlia dell’ex emiro Hamad bin Khalifa Al Thani e sorella dell’attuale emiro Tamim bin Hamad Al Thani. È grazie all’esempio di sua madre Sheikha Moza Bint Nasser se questa giovane donna è riuscita a far diventare il piccolo Paese affacciato sul Golfo Persico e la sua capitale Doha un centro culturale di rilievo internazionale, dotato di musei e di opere d’arte: la potente e bellissima sceicca è, infatti, la presidente onoraria del Fashion Trust Arabia che promuove il talento creativo del mondo arabo, investe nella formazione, nell’arte, nella cultura. A questa idea di soft power si ispira anche la figlia Al Mayassa che nel 2005 fonda e poi presiede Qatar Museums, l’ente preposto a sviluppare e gestire le istituzioni culturali del suo paese natio.
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I musei della rete di Qatar Museums
Sotto l’egida dell’istituzione, il Qatar vede così nascere negli anni alcuni musei di rilevanza mondiale come il MIA-Museo di Arte Islamica, inaugurato nel 2008 su progetto di I. M. Pei, e due anni più tardi il Mathaf Museo Arabo di Arte Moderna, punto di riferimento per la contemporaneità nella regione. Nel 2019 è la volta del Museo Nazionale del Qatar, progettato dall’architetto francese Jean Nouvel, che ha ospitato recentemente una coproduzione del futuro Qatar Auto Museum disegnato da Rem Koolhaas con il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile di Torino: la mostra in questione, ULTRALEGGERA. A design journey with Marcello Gandini between Italy and Qatar, celebra il genio rivoluzionario del maestro del car design Marcello Gandini ed è visitabile sotto la Mole fino al 31 agosto.
Sheika al Mayassa bint Hamad bin Khalifa al ThaniTutte le volte che la sceicca ha collaborato con il mondo dell’arte italiano
Non è la prima volta che la sceicca collabora con l’Italia, prediligendo soprattutto i curatori italiani. Uno di questi è il direttore artistico del New Museum di New York e della Fondazione Nicola Trussardi di Milano Massimiliano Gioni, che per il Qatar Museums ha curato Murakami-Ego dell’artista giapponese Takashi Murakami nel 2012, la grande mostra di Jeff Koons Lost in America nel 2021 e, più recentemente, la spettacolare retrospettiva della casa di moda Forever Valentino all’M7 di Msheireb Downtown Doha nel 2022. Questa collaborazione ha dato origine al podcast sul rapporto tra arte e moda e sul ruolo delle istituzioni culturali nell’offrire mostre di moda e nel coinvolgere il pubblico con le collezioni d’arte.
In passato ha lavorato con lei anche l’ex direttore della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Francesco Bonami per la curatela della mostra di Yan Pei-Ming e per quella della più grande mostra di Damien Hirst di tutti i tempi a Doha nel 2013. È in questa occasione che conosce Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, diventandone amica. “Sono bastate poche parole per capire che è una donna mossa da passione, competenza, intuito e da una profonda sensibilità”, dirà Sandretto dieci anni dopo in un’intervista sul Sole 24 Ore. “Siamo rimaste unite dal filo del nostro amore per l’arte e nel 2015 ho scelto di conferire proprio a lei il Premio StellaRe, un premio della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo dedicato alle donne che, nelle loro professioni, hanno generato idee e innovazione”.
Sheikha Al Mayassa Presidente di Qatar Museums
In qualità di presidente di Qatar Museums, la sceicca Al Mayassa spende molto in arte, potendo disporre di un budget annuo per le acquisizioni di circa 1 miliardo di dollari che le derivano dal Qatar Investment Authority, un fondo da 600 miliardi di dollari, presieduto dal fratello emiro del Qatar. Il suo interesse è rivolto all’acquisto di arte moderna e contemporanea occidentale, tra cui opere di Damien Hirst, Richard Serra, Jeff Koons e Andy Warhol, nell’ottica di creare una collezione per i suoi musei: l’intento è educativo perché ritiene sia importante per i giovani artisti qatarioti emergenti vedere cosa sta succedendo nel mondo dell’arte d’avanguardia.
La collezione di Sheikha Al Mayassa arriverà a Torino?
Un intento che la accomuna a Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, con la quale potrebbe nascere una collaborazione a Torino e avvalorare, così, alcune indiscrezioni sui suoi colloqui con la sceicca riguardo alla possibilità che lei “possa portare in città qualcosa di importante a livello di arte contemporanea”. Magari proprio la sua formidabile collezione che vanta dei Rothko, Picasso Lichtenstein, Bacon e i già citati Warhol e Hirst. E magari proprio al Palazzo del Lavoro, l’edificio realizzato su progetto dell’ingegnere Pier Luigi Nervi nel 1961 in occasione delle celebrazioni del Centenario dell’Unità d’Italia: di proprietà della Cassa depositi e prestiti è da tempo abbandonato e in rovina e necessita, appunto, di un forte investimento e valorizzazione artistica che gli emiri del Qatar potrebbero essere interessati a sostenere. Qui, o altrove, in un altro immobile del centro storico di Torino, recentemente visitato dagli emissari qatarioti: Palazzo Saluzzo di Paesana è in vendita.
Claudia Giraud
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