I mediatori Egitto e Qatar, con l’aiuto della Turchia, hanno presentato ai negoziatori di Hamas una nuova proposta di cessate il fuoco a Gaza che includerebbe la fine della guerra e il rilascio di tutti gli ostaggi, sia vivi che morti. L’accordo prevede inoltre la liberazione di prigionieri palestinesi e il ritiro dell’esercito israeliano “sotto la supervisione arabo-americana” finché non sarà raggiunto un accordo sul disarmo di Hamas e la sua uscita dal governo di Gaza. Durante questa fase, la Turchia e altri mediatori garantirebbero che Hamas congeli le sue attività militari, consentendo colloqui per porre fine definitivamente alla guerra.

Punti chiave

09:29

Lapid: l’opposizione aderisce allo sciopero di domenica in Israele indetto dalle famiglie degli ostaggi

L’opposizione israeliana aderisce alla richiesta dei familiari degli ostaggi che hanno chiesto uno sciopero domenica prossima come forma di solidarietà per le persone ancora detenute da Hamas a Gaza. Lo dice il leader dell’opposizione israeliana, Yair Lapid.

09:26

Al Jazeera, 12 le persone uccise a Gaza dall’alba

Il bilancio delle vittime del bombardamento israeliano di due case nel quartiere Zeitoun di Gaza City è salito a sette, portando a 12 il numero totale delle vittime a Gaza dall’alba di oggi. Lo riferisce Al Jazeera. Almeno cinque palestinesi sfollati sono stati uccisi nelle loro tende nella zona di al-Mawasi, vicino a Khan Younis, nel sud di Gaza, aggiunge l’emittente

05:39

Blinken: “Riconoscimento Stato Palestina lontano da realtà”

L’ex Segretario di Stato americano Anthony Blinken, che ha prestato servizio nell’amministrazione del presidente democratico Joe Biden, si è espresso contro le dichiarazioni di molti paesi occidentali sul riconoscimento di uno Stato palestinese. In un articolo scritto per il Wall Street Journal, ripreso dai media israeliani e da Al Jazeera, Blinken ha sostenuto che “la mossa è lontana dalla realtà e non è questo il momento: la priorità è prevenire la fame a Gaza, recuperare gli ostaggi e porre fine alla guerra a Gaza”.
Inoltre, ha descritto quello che considera un piano più appropriato per il riconoscimento dello Stato palestinese, osservando che dovrebbe essere limitato a tre anni, includere la normalizzazione dei rapporti con l’Arabia Saudita e ha persino sottolineato che aiuterebbe il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a “sbarazzarsi dei suoi partner tossici”.

04:49

Media: “Oltre 9 morti in attacchi israeliani a Gaza”

Oltre nove palestinesi sono stati uccisi ieri sera e durante la notte in tre attacchi lanciati dall’Esercito israeliano nella Striscia di Gaza, riportano Al Jazeera e l’agenzia di stampa palestinese Wafa.
Cinque civili hanno perso la vita in un bombardamento che ha colpito una tenda di ospitava sfollati a Khan Younis, nel sud di Gaza, mentre altri quattro sono morti a Gaza City in un bombardamento vicino alla moschea al-Faruq nel quartiere Zeitoun della città. In precedenza, la Wafa aveva riferito di un numero imprecisato di vittime causato da un bombardamento israeliano nel quartiere Tal al-Hawa, a sud-ovest di Gaza City.

01:56

Guterres: “Indagine indipendente su uccisione giornalisti a Gaza”

Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha chiesto “un’indagine indipendente e imparziale” sull’uccisione nella Striscia di Gaza di sei giornalisti di Al Jazeera da parte dell’Esercito israeliano: lo ha affermato il portavoce delle Nazioni Unite, Stéphane Dujarric, si legge in un comunicato pubblicato sul sito dell’Onu.
“Questi ultimi omicidi mettono in evidenza i rischi estremi che i giornalisti continuano ad affrontare quando coprono la guerra in corso”, ha aggiunto Dujarric.

01:38

Onu: “300mila bambini a rischio malnutrizione acuta a Gaza”

La malnutrizione acuta nella Striscia di Gaza sta aumentando “vertiginosamente, con oltre 300.000 bambini a rischio grave”, afferma il Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite.
“Il dato giunge dopo un recente allarme lanciato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), secondo cui solo l’1,5% dei terreni coltivabili nell’enclave rimane accessibile e intatto, segnalando un collasso quasi totale della produzione locale di cibo”, si legge in un comunicato pubblicato sul sito dell’Onu.

01:18

Media: “Nuova proposta da mediatori per rilascio ostaggi”

Egitto, Qatar e Turchia stanno lavorando a un nuovo quadro per un accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi da presentare ad Hamas. Lo riporta Sky News Arabia, ripresa da Haaretz.
L’accordo includerebbe il rilascio di tutti gli ostaggi viventi e di alcuni corpi degli ostaggi deceduti in cambio di prigionieri palestinesi. Il quadro prevede anche un ridispiegamento delle Forze di Difesa israeliane e il congelamento dell’ala militare di Hamas durante una fase provvisoria durante la quale si terranno negoziati per un cessate il fuoco permanente.

01:04

Israele insiste sul reporter: “Anas Sharif era pagato da Hamas”

Dopo le critiche internazionali, l’esercito israeliano torna a ribadire che il reporter di Al Jazeera, Anas Sharif, ucciso in un attacco a Gaza insieme ad altri giornalisti “era un agente attivo dell’ala militare di Hamas”.
“Prima dell’attacco, avevamo ottenuto informazioni di intelligence aggiornate che indicavano che Sharif era un agente attivo dell’ala militare di Hamas al momento della sua eliminazione. Inoltre, riceveva contemporaneamente uno stipendio dal gruppo terroristico e dai suoi sostenitori, Al-Jazeera”, ha scritto su X il portavoce internazionale dell’Idf Nadav Shoshani.

00:01

Rilasciato in Israele dopo 7 ore don Capovilla

Dopo 7 ore bloccato all’aeroporto di Tel Aviv per un “diniego di ingresso”, motivato da pericoli per “la pubblica sicurezza o in considerazione dell’ordine pubblico”, don Ferdinando Capovilla, sacerdote veneziano componente di un gruppo di pellegrini di Pax Christi, è stato rilasciato dalle autorità israeliane. Deve comunque lasciare il Paese e per questo sta per imbarcarsi su un volo diretto in Grecia.

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