James Vowles ha parlato delle vetture 2026 di F1 offrendo uno spunto contrario a quello di Leclerc ed altri piloti

Ormai tutte le squadre sono concentrate sulla prossima stagione e sullo sviluppo delle monoposto seguendo i nuovi regolamenti. Alcuni piloti, tra cui soprattutto Charles Leclerc, si sono schierati a sfavore delle nuove vetture di F1 in arrivo nel 2026. Il motivo principale sarebbe la guida e la gestione dell’energia.

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Le attività al simulatore hanno fornito una prima visione su quelli che saranno i mezzi a disposizione delle squadre dalla prossima stagione. Ovviamente non si tratta ancora di soluzioni definitive e dei netti miglioramenti avverranno da qui al debutto nei test di Barcellona.

Piloti come Lance Stroll hanno definito queste macchine addirittura noiose. Diverse le figure che si sono pronunciate contro l’aumento della parte elettrica nella Power Unit. Nei mesi passati si è discusso un ritorno ai motori a combustione, ma ormai i team hanno già investito tempo e risorse sui motori dell’anno prossimo che ricopriranno un ruolo chiave.

La visione di James Vowles

Ad offrire una ulteriore analisi sulle vetture di F1 del 2026 ci ha pensato il Team Principal della Williams. James Vowles ha condotto un approccio diplomatico cercando di non essere subito catastrofico e così ha fatto anche Alexander Albon, il proprio pilota. È ancora presto per emanare giudizi, soprattutto davanti a un cambiamento così da radicale e che ha bisogno di essere compreso del tutto.

“La prima volta che i nostri piloti del simulatore hanno provato le macchine del 2026 è stato molto difficile. È un cambio totale su certi aspetti della guida. Poi la seconda volta è diventato più normale e alla quarta volta non c’erano molte discussioni a riguardo. È diventato la normalità”, ha raccontato l’inglese.

“Quello che chiedo a tutti è di essere accorti. Chiedere ai piloti quante volte hanno guidato al simulatore. Sono sicuro che vi diranno una”. Riferito proprio alle opinioni espressa dai citati Charles Leclerc e Lance Stroll. “Chi ha guidato per quattro o cinque volte vi diranno che ora hanno capito”.

Come sottolineato da Vowles stesso, il lavoro che sarà richiesto ai piloti è molto complicato e pesante. L’obiettivo delle squadre in questi sei mesi è di cercare di semplificarlo al massimo. Inoltre è stato toccato anche il tema dell’aerodinamica attiva che, contro le visioni raccontate fino ad ora, potrebbe invece offrire maggiori opportunità di sorpasso.

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Crediti immagine di copertina: F1inGenerale