Dalla luce giusta all’inquadratura migliore: tutto quello che dovete sapere per fare belle foto in montagna e portare a casa ricordi perfetti
Boschi, fiori spettacolari, laghi alpini e cime innevate: la natura ad alta quota invita a scattare una foto dietro l’altra. E se siete stanchi dell’overtourism e delle temperature troppo afose al mare, c’è quindi un altro motivo per scegliere la montagna per le vostre vacanze. Ma quali sono i trucchi per fare foto indimenticabili tra le Alpi?
Li abbiamo scoperti a Chamonix partecipando a una delle clinic (cioè un laboratorio pratico) organizzate dall’Arc’teryx Alpine Academy. Si tratta di una vera e propria festa della montagna che dura quattro giorni ogni estate: oltre a concerti, conferenze sull’alpinismo, mostre, film sulla montagna, si può scegliere tra più di 80 laboratori. Ce ne sono di tutti i tipi, dal corso di arrampicata alla traversata del ghiacciaio: noi abbiamo scelto quello di Mountain Photography.
Per una giornata la fotografa Julia Roger-Veyer ci ha insegnato a sperimentare inquadrature, giochi di luce e profondità mentre camminavamo nei sentieri intorno a Montenvers, vicino al ghiacciaio della Mer de la Glace.
Seguendo alcuni dei suoi semplici suggerimenti si può ottenere il meglio dai propri scatti, per avere contenuti spettacolari da postare sui social o semplicemente come ricordo. Noi abbiamo usato macchine fotografiche tradizionali, reflex, ma i risultati sono ugualmente efficaci con iPhone.
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(Continua sotto la foto)
1. Siate creativi: scegliete inquadrature “scomode”
Non limitatevi a scattare dalle solite angolazioni. Provate a sdraiarvi, ad arrampicarvi sulle rocce, o a utilizzare elementi naturali come i fiori in primo piano, per creare profondità e punti di interesse.
«Per sfruttare i contrasti tra i colori, soprattutto se c’è una giornata troppo luminosa, si può usare un piccolo trucco, appoggiando proprio l’obiettivo su un fiore» spiega Julia. «Questo crea una specie di cornice naturale dell’immagine».
I fiori non saranno a fuoco, ma creano una macchia di colore. Si sfruttano così le quinte, elementi in primo piano che incorniciano la scena e attirano l’attenzione verso il soggetto principale, coinvolgendo di più lo spettatore.
«D’inverno si può fare lo stesso. Se si fotografa una persona in movimento, si appoggia l’obiettivo sulla neve fresca: la luce si riflette creando piccole goccioline: un effetto speciale, ma naturale».
2. Giocate con l’orizzonte
Per mostrare quanto è maestosa la montagna, includete uno o più soggetti, sfruttando le linee o gli elementi naturali.
Per esempio fotografate una persona che cammina lungo un sentiero che si perde verso l’orizzonte. O un panorama con la funivia o, se riuscite a cogliere l’attimo, anche con uccelli in volo.
«È come se aiutassi la persona che guarda l’immagine a dirigersi verso le cime». È una tecnica per mostrare la reale dimensione dei paesaggi alpini.
3. A caccia di nuvole
Le condizioni atmosferiche possono cambiare rapidamente in montagna e, a differenza di quanto si pensi, le giornate dove il cielo è completamente sereno non sono sempre le migliori per avere scatti indimenticabili.
Anzi, per donare un po’ di dinamicità alle vostre fotografie, aspettate l’arrivo di qualche nuvola e cercate giochi di luce e ombre.
E se arriva un temporale, è ancora meglio, perché gli spirali di luce possono fare da contrasto.
4. Non solo golden hour
Se è vero che la luce di mezzogiorno è la meno interessante per le foto, la più difficile, perché rende tutto piatto, la golden hour, subito dopo l’alba o prima del tramonto, quando la luce del sole è più calda, morbida, è l’ideale per scattare foto suggestive anche in montagna. Ma è di notte che il paesaggio di montagna, grazie all’assenza di inquinamento luminoso provocato dalle luci cittadine, offre un’atmosfera quasi irreale.
Se usate una macchina fotografica tradizionale, l’ideale è usare il treppiede perché le lunghe esposizioni richiedono fermezza per evitare il mosso, ma l’iPhone, grazie al pixel binning, ha aumentato la sensibilità alla luce, ed è perfetto per scatti notturni o in ambienti poco illuminati.
5. Attenzione ai dettagli
Per raccontare un paesaggio di montagna, fermatevi sui dettagli, perché i panorami possono essere banali.
Per esempio, verso la fine di ottobre, basta inquadrare un dettaglio dei larici, che si colorano di giallo-oro, per trasmettere l’emozione di un paesaggio autunnale.
Oppure, quando si fa una passeggiata d’estate, si può inquadrare un dettaglio: il tronco di un albero o le scarpe da trekking appoggiate al rifugio.
6. Ritratti… in movimento
Le foto in montagna possono raccontare non solo la natura incontaminata, ma anche le emozioni provate durante l’escursione: dalla fatica della camminata alla soddisfazione quando si raggiunge la meta.
«Se volete ritrarre una persona con uno scatto dinamico, che trasmette energia, non fate la classica inquadratura. Distendervi quasi per terra, cogliendo solo un dettaglio del movimento di una persona che arriva verso di voi, come la falcata, oppure posizionatevi in cima al sentiero, per cogliere meglio il movimento di salita o discesa dell’escursionista».
Evitate sempre di mettere i soggetti in posa: «Il trucco per fare bei ritratti è mettere sempre le persone a loro agio. Piuttosto usate lo zoom, muovetevi e magari nascondetevi, per catturare il momento e la spontaneità di chi fotografate». E in montagna catturare il movimento delle persone è più facile.
7. La magia degli specchi d’acqua
Le Alpi sono piene di laghi, ruscelli, cascate. Andate a cercarli e usateli come specchio se volete fare belle foto in montagna.
Il riflesso della montagna all’interno dell’acqua crea effetti meravigliosi: impossibile non rimanerne incantati.
8. Create il vostro personale storytelling
Quando fate foto in montagna, la parola d’ordine è diversificare. Il segreto è variare le inquadrature.
Immaginate la storia che volete raccontare con le vostre fotografie, con uno storytelling visuale.
Come se voleste creare l’album delle emozioni provate nella vostra escursione. Se fate solo immagini di paesaggi, il racconto diventa inevitabilmente noioso. Mescolate quindi panorami, ritratti in azione, piccoli dettagli, dalle foto macro ai fiori ai particolari del cibo mangiato in rifugio o con un pic-nic ad alta quota.