Divano Gregory e poltrone Gillis di Vincent Van Duysen (Molteni), libreria su disegno Pierattelli Architetture, tavolino Arcolor di Arflex, lampade Atollo di Vico Magistretti, Oluce, poltrona sullo sfondo Capitol Complex Armchair Cassina, opera (parete in fondo) di Aurel BasedowThomas Pagani
Fronte lago
Cuore della casa è la zona giorno, sospesa tra interno ed esterno grazie a una scenografica porta a libro in alluminio firmata Secco Sistemi, che si apre come un sipario sulla loggia fronte lago. Qui, la terrazza in iroko ospita una piscina rivestita in ceramica Marazzi bicolore, zona barbecue, sedute relax e piante aromatiche: un’oasi domestica dove l’architettura dialoga con il paesaggio, incorniciando il panorama. Dentro, il design sartoriale si sviluppa attraverso scelte sobrie e rasserenanti, come la boiserie in rovere miele, la cucina custom in ottone naturale e marmo arabescato, senza di pensili per lasciare libera la percezione dello spazio. Ogni elemento, dagli arredi su disegno agli elettrodomestici integrati, contribuisce a definire l’ambiente, dove funzionalità ed essenzialità sono tutt’uno. Ogni dettaglio è stato progettato su misura: librerie, armadi, elementi contenitivi invisibili ma capienti. «Il bespoke è parte del nostro linguaggio», spiegano gli architetti. «Ci permette di rispondere con precisione estetica e funzionale, senza mai sacrificare coerenza visiva». L’intera casa è pensata come un palcoscenico che accoglie arte e memoria: molte le opere scelte dai proprietari insieme allo studio, creando una narrazione visiva in continuo mutamento. «Con i clienti abbiamo aspettato la fine del progetto prima di selezionare le opere, per inserirle nel modo più naturale. A volte in armonia, altre in contrasto, ma sempre rispettando l’unicità dello spazio». La casa è dotata di climatizzazione e riscaldamento controllabili da remoto, impianti audio integrati e soluzioni tecnologiche su misura. «L’obiettivo era garantire massimo comfort senza compromettere l’estetica», spiegano gli architetti. La luce rimane protagonista del progetto, discreta e diffusa, pensata per modellare spazi e atmosfere: corpi illuminanti nascosti, scenari calibrati, effetti indiretti che accompagnano la quotidianità degli abitanti senza imporsi. Gli impianti tecnici preesistenti sono stati integrati con discrezione, contenendo i costi e preservando la purezza visiva dell’insieme.
Ritornare
Alla fine, che cosa, in questa casa, racconta davvero i suoi proprietari? «Una combinazione di texture, di cura per il dettaglio e di un sentimento: quello di un’Italia vissuta con gratitudine. Questa casa è il nostro modo per immergerci in tutto ciò che amiamo del Paese, ogni volta che possiamo tornare». Ed è proprio questa sensazione – di ritorno e di appartenenza che fa di questo progetto una dichiarazione d’amore al lago di Como. Un rifugio contemporaneo affacciato sull’acqua, dove architettura e interior si fondono.