“Avere vent’anni o cento non cambia poi mica tanto se non riesci a vivere la vita com’è”: quanta semplicità e verità nelle parole di Brunori Sas, che ci ricorda come la musica sia capace di generare emozioni, ma anche riflessioni su ciò che siamo e su dove ci dirigiamo o dovremmo andare per stare meglio. Per raccontare un suo concerto basterebbe trascrivere frammenti dei suoi testi, così carichi di significato, piccoli e immensi, capaci di farci osservare la vita e il mondo con occhi critici, disillusi ma allo stesso tempo incantati. Il secondo evento in cartellone del Festival il Mito, alla Live Arena dello Sport Village, ha portato ieri sera il grande cantautorato sul palco, perché ogni tanto fa davvero bene celebrare queste perle musicali sempre più rare. C’era un pubblico variegato e sorprendentemente caratterizzato dalla presenza di tantissimi giovani.
“Il mio è un pubblico geriatrico – scherza Brunori sul palco – anche se le vostre facce mi suggeriscono che siete giovani. Ma lo siete soltanto fuori, perché se siete venuti ad ascoltarmi vuol dire che siete vecchi dentro. Non capisco come mai, a questa età, non andiate ad ascoltare Sfera Ebbasta”. L’ironia di Brunori mostra in realtà una grande soddisfazione, quella di constatare che, nonostante tutto, c’è una consistente fetta di nuova generazione che ama quel cantautorato vecchia scuola capace di adattarsi al contemporaneo, generando le medesime emozioni che i nostri genitori provavano quando andavano a vedere Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Lucio Battisti o Pino Daniele.
Così, attraverso una carrellata di canzoni che alternano energia e dolcezza, Brunori Sas e la sua piccola orchestra di musicisti, che sono prima di tutto “amici”, costruisce uno spettacolo che privilegia il contatto confidenziale e sobrio tra artista e pubblico: un viaggio che, come lui stesso ha chiarito all’inizio, si configura come percorso che parte dallo sguardo inevitabile sul mondo contemporaneo, che non è il migliore dei mondi possibili. “Ma dal disincanto e tramite il canto – dice – potremo trovare un nuovo incanto”.
Ad un certo punto c’è chi approfitta dell’occasione per fare una proposta di matrimonio. Brunori prepara il terreno scherzandoci sù prima di cantare “Per due che come noi”. Si siede al pianoforte e avverte: “Ora diventiamo romantici. Quindi, se avete certe intenzioni, questo è il momento”. E infatti, pochi minuti dopo, al termine della canzone, la gente rumoreggia e applaude: la proposta di matrimonio arriva tra lacrime e baci appassionati.
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