Tra poco più di una settimana, il sipario si alzerà sulla Rugby World Cup 2025 e l’Italia femminile sarà lì, in prima fila, con il tricolore cucito addosso e il cuore che batte forte. Dal 22 agosto al 27 settembre l’Inghilterra sarà il teatro del rugby mondiale e le azzurre esordiranno con un avversario da brividi: la Francia, sabato 23 agosto alle 21.15. Fabio Roselli ha scelto le sue 32 guerriere dopo due test match vinti con carattere contro Scozia e Giappone. La lista è un mix di esperte navigatrici, giovani che sanno già farsi rispettare e una favola tutta nuova: quella di Giada Corradini, convocata dopo aver incantato all’esordio contro le Sakura XV.

Il pacchetto di mischia è una vetrina di forza e versatilità. Silvia Turani è la bussola della prima linea, capace di adattarsi a ogni ruolo, mentre Gaia Maris porta in dote un’esperienza sorprendente per la sua età. Sara Seye è la potenza in crescita, Vittoria Vecchini il perno in mezzo. In seconda linea, Giordana Duca ha messo il suo sigillo nell’ultimo Sei Nazioni, e in terza Elisa Giordano guiderà il gruppo con la fascia di capitano e la calma di chi ha già affrontato queste sfide. Attorno a lei, nomi che raccontano storie di resilienza, come quella di Arrighetti, pronta a riscattare il Mondiale perso in Nuova Zelanda per infortunio.

La mediana è il cervello pulsante della squadra. Sofia Stefan è la mente rapida e precisa, capace di cambiare il ritmo di una partita con un calcio o una finta. Dietro di lei scalpita Alia Bitonci, appena 19 anni e già la grinta di chi non teme nessuno. Per la maglia numero 10 la lotta è serrata tra Emma Stevanin e Veronica Madia, due modi diversi di interpretare il ruolo ma la stessa voglia di incidere. E se il destino dovesse chiedere una mano, Beatrice Rigoni è lì, pronta a reinventarsi.

Sulle linee esterne, la velocità è parola d’ordine. Aura Muzzo e Alyssa D’Incà sono le frecce che possono ribaltare un match in un lampo, mentre Vittoria Ostuni Minuzzi incarna l’estremo puro, elegante ed efficace. Francesca Granzotto e Beatrice Capomaggi aggiungono polivalenza, la stessa che ha permesso a Sara Mannini di inserirsi nella coppia d’oro Rigoni-Sillari senza timori reverenziali. Poi c’è Corradini, la nuova arrivata che porta freschezza e un pizzico di incoscienza, quella che nei Mondiali può fare la differenza.

Inghilterra sarà un banco di prova durissimo. Il cammino è lungo, le sfide tante e gli avversari senza sconti. Ma l’Italia ci arriva con una certezza: non è solo un gruppo di atlete, è una squadra che sa soffrire, reinventarsi e colpire al momento giusto. E quando il fischio d’inizio farà vibrare l’aria di Twickenham, ci sarà un solo obiettivo: giocarsela fino all’ultimo secondo, con il cuore azzurro che batte più forte che mai.