Il Consiglio d’Europa invita gli Stati dell’Unione a non autorizzare l’invio di armi a Israele. “Il conflitto a Gaza ha raggiunto proporzioni disastrose e continua a causare immense sofferenze umane”. Per questo, ha detto il Commissario per i diritti umani dell’organo consultivo della Commissione Ue, Michael O’Flaherty, “ribadisco il mio invito agli Stati membri a fare tutto il possibile per prevenire e affrontare le violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani nel contesto del conflitto a Gaza”. Tra le varie declinazioni di questo principio, prosegue O’Flaherty, c’è “l’applicazione delle norme giuridiche esistenti per garantire che i trasferimenti di armi non siano autorizzati laddove sussista il rischio che possano essere utilizzati per commettere violazioni dei diritti umani”. Si tratta di un’indicazione di massima: il Consiglio d’Europa non va confuso con il Consiglio europeo, che è la sede in cui i leader dei 27 Stati membri definiscono le politiche dell’Unione.
Nell Striscia si continua a morire. Sono almeno 18 i morti negli attacchi lanciati oggi dall’esercito israeliano, riporta Al Jazeera. Nelle ultime 24 ore almeno 89 palestinesi, di cui 31 richiedenti aiuti, sono stati uccisi e 513 feriti negli attacchi israeliani a Gaza, riferisce il ministero della Salute, controllato da Hamas, che ha registrato anche “cinque decessi dovuti a carestia e malnutrizione nelle ultime 24 ore, tra cui due bambini”, il che porta il numero totale di decessi correlati alla fame registrati dal 7 ottobre 2023 a 227, di cui 103 bambini. Il complesso medico Nasser, riferisce sempre l’emittente qatarina, ha inoltre confermato la morte di Jamal Fadi al-Najjar, bimbo di 6 anni deceduto a causa di una malattia causata dalla fame a Khan Younis, nel sud dell’enclave. Tel Aviv, però, contesta le cifre fornite dalle autorità di Gaza. Il Cogat, l’agenzia che coordina le attività governative nei territori, sostiene che Hamas abbia gonfiato il numero di morti a Gaza per malnutrizione e che la maggior parte di coloro che sono stati accertati come deceduti soffriva di patologie preesistenti.
Sul fronte diplomatico, intanto, una delegazione di Hamas è impegnata al Cairo in colloqui con funzionari egiziani per ricucire le relazioni. I mediatori Egitto e Qatar con l’aiuto della Turchia, riferisce Sky News Arabia, hanno presentato ai negoziatori di Hamas una nuova proposta di cessate il fuoco a Gaza che includerebbe la fine della guerra e il rilascio di tutti gli ostaggi, sia vivi che morti. L’accordo prevede inoltre la liberazione di prigionieri palestinesi e il ritiro dell’esercito israeliano “sotto la supervisione arabo-americana” finché non sarà raggiunto un accordo sul disarmo di Hamas e la sua uscita dal governo di Gaza. Durante questa fase, la Turchia e altri mediatori garantirebbero che Hamas congeli le sue attività militari, consentendo colloqui per porre fine definitivamente alla guerra.
Se Hamas accetterà i termini della nuova proposta, questa verrà inviata ai mediatori americani per essere poi trasmessa a Israele, riferisce ancora il sito di Sky News Arabia presentando l’iniziativa di Egitto e Qatar come volta a “togliere a Benjamin Netanyahu ogni scusa per occupare Gaza”.