Assumere farmaci per il diabete e l’obesità a base di semaglutide e tirzepatide potrebbe determinare un piccolo aumento del rischio di gravi patologie oculari. Lo dicono i dati emersi da nuovi studi che hanno preso in esame per diverso tempo pazienti sottoposti a questi trattamenti.
Noti generalmente come agonisti del GLP-1, questi farmaci imitano l’ormone GLP-1 che limita sia la fame che l’interesse per il cibo, aiutando i pazienti a perdere peso e a controllare i livelli di zucchero nel sangue.
Che cosa dicono le nuove ricerche
GLP-1 related drugs newspaper headlines with hand and magnifying glasszimmytws
Due studi, recentemente pubblicati, offrono adesso una nuova prospettiva sui dati emersi in precedenti indagini in cui si evinceva il possibile legame tra assunzione di agonisti del GLP-1 e gravi patologie oculari.
I nuovi riscontri arrivano dagli Stati Uniti, dove sono state prese in esame le cartelle cliniche di un numero compreso tra 159.000 e 185.000 di persone con diabete di tipo 2, per un periodo di due anni.
Secondo uno dei due nuovi studi, semaglutide o tirzepatide risulterebbero associati a un rischio più modesto di quanto si pensasse in precedenza di sviluppare la neuropatia ottica ischemica anteriore non arteritica (NAION), una grave condizione che causa la perdita improvvisa e indolore della vista, dovuta a un insufficiente apporto di sangue al nervo ottico.
Delle 159.000 persone con diabete di tipo 2 che assumevano questi farmaci, soltanto 35 (ovvero lo 0,04%) hanno sviluppato NAION, rispetto ai 19 pazienti (0,02%) del gruppo di confronto.
I ricercatori hanno tuttavia riscontrato un aumento del rischio di sviluppare «altri disturbi del nervo ottico», sebbene non sia chiaro quali esattamente, poiché i codici delle cartelle cliniche utilizzati non lo specificavano.
Un secondo studio, al contrario, non ha rilevato un aumento del rischio di NAION tra coloro che assumevano farmaci a base di GLP-1.
I ricercatori hanno però notato un piccolo aumento nello sviluppo di retinopatia diabetica in soggetti a cui erano stati prescritti i suddetti farmaci.
Sono tuttavia necessari ulteriori studi per comprendere in che modo i farmaci a base di GLP-1 possano causare complicazioni oculari.
Nonostante gli studi più recenti suggeriscano che i rischi di sviluppare NAION potrebbero essere inferiori a quanto inizialmente ipotizzato da un’indagine compiuta nel 2024, a giugno, l’Agenzia Europea del Farmaco ha concluso che la NAION rappresenta un effetto collaterale «molto raro» dei farmaci a base di semaglutide: una probabilità su 10.000. L’Agenzia ha pertanto richiesto che le etichette dei prodotti indichino la NAION come rischio documentato.
Nel frattempo, uno studio clinico quinquennale attualmente in corso sta studiando ulteriormente gli effetti a lungo termine dei semaglutidi e della patologia oculare diabetica in 1.500 persone. Attendiamo i dati che emergeranno per avere maggiori informazioni su questo delicato collegamento.