Allenamento in pista prima del GP
Martedì 5 agosto 2025, Marc Marquez e Francesco “Pecco” Bagnaia hanno preso parte a una sessione di allenamento al Balaton Park, tracciato che ospiterà il Gran Premio d’Ungheria dal 22 al 24 agosto. Insieme ai piloti dei team VR46 Racing e Gresini Racing (anche loro presenti al test), i due campioni hanno utilizzato due Ducati Panigale V4S di serie, modificate con sospensioni tradizionali al posto delle elettroniche, scarico completo Akrapovic e mappatura dedicata (potenza dichiarata di 228 CV), oltre a pneumatici slick. Marquez ha pubblicato un giro di pista completo sul suo youtube (video sotto) e ha registrato il miglior passaggio intorno a 1’41”5, mentre Bagnaia ha fermato il cronometro su 1’41”468 e, dopo che lo spagnolo ha postato il video, ha “risposto” pubblicando la sua prestazione su instagram (qui sotto). Si tratta di prestazioni notevoli considerando che si tratta di moto di serie, seppur ottimizzate per l’uso in pista.
Il confronto con la SBK è inevitabile
La Superbike ha già gareggiato al Balaton Park a fine luglio. In quell’occasione, il miglior crono in Superpole è stato realizzato da Toprak Razgatlıoğlu in 1’38”357. Il tempo di Bagnaia, confrontato con quello del pilota turco, è distante di poco più di due secondi; la differenza rispetto a Nicolò Bulega, autore del secondo tempo, è di circa un secondo e mezzo. Questi dati collocano virtualmente Bagnaia nella parte bassa della griglia SBK, ma con un distacco contenuto. Si tratta di un paragone che ha poco senso, per via delle differenze nette tra le moto che garerggiano in SBK e quelle di serie, così per le differenti condizioni in cui si sono svolte le prove. Detto ciò, è altresì ovvio come tempi così vicini siano indicatori di due aspetti fondamentali, il primo riguarda l’enorme competititivtà delle “sportive di serie”, oggetti che seppur con targa e fanali sono in grado di essere efficacissimi, se affidati a mani esperte. Il secondo, invece, riguarda proprio “le mani esperte”: se sono quelle di gente come Bagnaia e Marquez -due extraterrestri rispetto non solo al 100% degli esseri umani che si definiscono motociclisti, ma anche per molti che il pilota lo fanno di professione- il concetto di “moto di serie” risulta essere davvero poco sensato…