“L’idea di una maxi statua di San Francesco da collocare proprio nella valle davanti al monte Subasio mi frulla in mente da quando ero bambino, ma l’ho depositata alla Siae nel 2019 e ho rinnovato il deposito alla scadenza, cinque anni dopo”. Enzo Ferucci – pensionato, consulente del lavoro, ex consigliere comunale a Perugia – parla mostrando le carte che dimostrano che quanto sta dicendo è pura verità.

Mostra anche una scheda tecnica e una proiezione su foto (“allora – evidenzia – l’intelligenza artificiale non c’era”) realizzata all’epoca. “L’idea – scriveva nella presentazione dell’opera – è quella di realizzare una statua gigante da collocare in cima al monte Subasio, visibile da molto lontano: un simbolo internazionale della figura di san Francesco ad esaltazione dei suoi immensi ed imperituri valori cristiani“. Per Ferrucci, “partire dall’eremo delle carceri e costruire un percorso che raggiunga la statua, sarebbe come mettere nel massimo rilievo quello che è stato il percorso della privazione assoluta del bene materiale per giungere alla massima esaltazione del bene spirituale che lui ha raggiunto e ci chiede a tutti di raggiungere”.

Il pensiero, anche in questi casi, va alle opere mastodontiche già presenti nel mondo: la statua della libertà di New York, il Cristo Redentore di Rio de Janeiro, la statua di santa Rita in Brasile, a Santa Cruz. Enzo Ferrucci andava oltre: le misure erano comprese tra i 50 e i 100 metri di altezza (“io ero orientato per 90 metri”, dice), la forma eretta e stilizzata. “Il viso deve essere molto lineare – si leggeva nella scheda tecnica datata 2019 – quasi da robot, con una capigliatura molto modesta”. E ancora: “Il saio sarà anch’esso lineare e chiaramente indicativo di un corpo esile ma con un cordone, con nodo e discesa, a cingere il corpo. Ai piedi della statua sulla sua sinistra sarà rappresentata, sempre molto stilizzata, la sagoma del lupo, accovacciato nel dietro e con la testa rivolta verso il viso del Santo”. Le mani? Rivolte a novanta gradi verso il cielo.

Enzo Ferrucci aveva pensato anche ai materiali da utilizzare: “pietra rosa dello stesso monte Subasio, tipica e storica, peraltro usata nella realizzazione delle abitazioni del Comune di Assisi; travertino bianco italiano; struttura di ferro tipo Corten o similari”. Tutto studiato nel minimo dettaglio ma di riscontri, all’epoca, non ce ne furono. Adesso che la discussione sull’opportunità di una maxi statua dedicata al santo si riapre, Enzo Ferrucci ritira fuori questa sua idea di una statua gigante sul Subasio (“sono esaltato dal fatto che tanti menti umbre la condividano”), idea già depositata alla Siae e già pronta da concretizzare.