Spett.le Direttore NewsBiella.it,

è innegabile che la sanità biellese versi in condizioni pessime, non per quanto riguarda gli operatori sanitari, quanto per la malagestione indotta dalla politica che dovrebbe governare le risorse per dare fluidità al sistema eliminando la burocrazia.

E’ ormai largamente noto che in Piemonte siamo di fronte a criticità strutturali e alla mancanza di risposte risolutive da parte del sistema sanitario.

Infatti un gruppo di Sindaci ha ufficialmente richiesto la convocazione urgente di un’Assemblea dei Sindaci dei comuni biellesi per trovare soluzioni ai gravi problemi correnti fra cui la carenza di medici.

A supporto e dimostrazione che il sistema è permeato da inutile burocrazia ed inerzia dannosa debbo far conoscere quanto mi riguarda.

A fine giugno di quest’anno vengo casualmente a conoscenza che il mio medico di base andrà in pensione a distanza di qualche  giorno, senza che da parte di ASL Biella sia giunta una comunicazione

Data la personale situazione di fragilità mi attivo immediatamente per cercare un sostituto.

Dapprima verifico con ben tre medici operanti nel mio distretto sanitario e purtroppo mi viene detto che il massimale di pazienti assistibili è stato superato e non possono prendermi in carico.

Da uno di questi medici vengo informato che dal 7 luglio a Biella saranno operativi 4 nuovi medici.

Rinfrancato da questa informazione prendo contatto con tre di loro e… doccia fredda mi dicono che non potrò avere assistenza da loro in quanto potranno servire unicamente persone residenti nel comune di Biella, mentre io risiedo a Gaglianico.

Nella sventura mi vien da sorridere pensando che poco tempo fa la politica sognava di fare la “grande Biella” accludendo a Biella la gestione dei comuni limitrofi.

Vista  l’impossibilità di risolvere la questione mi affido al sistema informatico di “Salute Piemonte” che, attraverso il servizio “Cambio Medico” permette di trovare medici che hanno posti disponibili.

Di fatto, poiché si tratta di “scegliere il medico” e non di avere un medico imposto attivo il monitoraggio su sei medici di mia fiducia.

A distanza di pochi giorni trovo disponibilità di una dottoressa che opera però fuori dell’ambito di residenza a soli 9 chilometri dalla mia abitazione.

Provvedo a contattarla per avere la sua disponibilità a fornirmi assistenza sanitaria in deroga all’ambito territoriale. La dottoressa dà la sua disponibilità fornendomi una lettera di consenso.

Provvedo immediatamente a formalizzare la richiesta di cambio medico attraverso la procedura online, senonché la prima pratica viene rifiutata in quanto, oltre al consenso del medico, occorre fornire un modulo con i dati anagrafici del richiedente… peccato che detto modulo non sia menzionato né ci sia la possibilità di scaricarlo dal sito.

Interpello l’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) che mi indirizza al CUP da cui dietro nuova richiesta ricevo detto modulo.  Resto però ancora una volta basito che ASL Biella  mi chieda di fornire generalità e contatti quando dette informazioni sono da anni nei loro sistemi…

Ormai abituato a questa sorta di vessazioni compilo il modulo e unitamente al consenso della dottoressa reinserisco a sistema la richiesta di cambio medico.

Richiesta ancora una volta rifiutata, motivata dal fatto che il nuovo medico non opera nel mio distretto di residenza; a latere del rifiuto vengo informato che la richiesta potrà essere valutata da un Comitato di amministratori che si riunisce mensilmente.

Debbo sottolineare che questo fantomatico “Comitato della burocrazia” esiste per Biella mentre a Torino il cambio medico con deroga all’ambito territoriale può avvenire senza il parere del comitato.

Ennesima beffa, alla faccia di chi afferma “la legge è uguale per tutti”!

Passano i giorni dell’esito del Comitato nessuna informativa. Scrivo al CUP da cui ricevo risposte sgarbate ed inconcludenti al limite del credibile.

Informo l’assessore alla sanità della regione Piemonte, Federico Riboldi, per denunciare le distorsioni dell’esistente sistema che, data la criticità complessiva, lascia i cittadini senza assistenza sanitaria.

Non giunge risposta e continuo a sollecitare gli uffici preposti per conoscere lo stato della mia pratica.

Passano i giorni e fra una telefonata e l’altra agli uffici di ASL Biella vengo messo in contatto con il Distretto che, con la massima faccia tosta, mi riferisce che la dottoressa scelta non può essermi assegnata in quanto ora non ha più posti disponibili.

Incredibile ma vero… hanno fatto passare più di un mese dalla mia richiesta che, fin dall’inizio, era dotata di tutto il necessario per essere accolta, per rifiutarmi l’assistenza medica.

Non servono altri commenti,  salvo il fatto di continuare a denunciare il perverso legame tra politica, burocrazia e malasanità che in Italia è un tema complesso, spesso caratterizzato da intrecci di interessi che possono compromettere l’efficacia e l’equità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Cordialmente.