di Marc Seriau/paddock-gp
Prima di guardare le foto della Yamaha V4 scattate durante il test privato di Brno da Jaromir Havranek, vale probabilmente la pena fare il punto sui vantaggi e gli svantaggi del motore V4. Oltre a ricordare alcuni dati importanti provenienti dall’ambiente della MotoGP…
Un’occhiata al passato
Semplifichiamo all’estremo: dal 2004 al 2021, Yamaha ha potuto lottare in prima linea grazie alla sua YZR-M1 dotata di un 4 cilindri in linea, con piloti del calibro di Valentino Rossi, Jorge Lorenzo o Fabio Quartararo. Ma a metà di questi due decenni, il 2013 si rivela, a posteriori, un anno cruciale, con l’arrivo di Marc Marquez in Honda e di Luigi Dall’Igna in Ducati. Di fronte al pilota di talento e all’ingegnere che hanno gradualmente riportato Ducati in prima linea, Yamaha lavora ancora “alla giapponese”, ovvero con piccoli tocchi, concentrandosi soprattutto sulla velocità in curva della sua moto, mentre l’ottimizzazione della coppia diventa sempre più importante nella classe regina.
Con un pilota eccellente, ha funzionato fino al titolo di Fabio Quartararo nel 2021. È iniziata poi una brutale discesa agli inferi che ha lasciato i giapponesi impotenti di fronte alle molteplici innovazioni di “Gigi” che hanno permesso loro di sfruttare al meglio i diversi pneumatici che Michelin ha portato nel tempo.
In Giappone, i giapponesi si stanno chiaramente perdendo, e la struttura Yamaha MotoGP con sede in Italia, vicino a Monza, sta sfruttando questa situazione per far avanzare le sue pedine, in questo caso il know-how tricolore. L’Italia, “la terra delle belle auto”, è infatti ricca di molteplici competenze, tutte più o meno passate in F1. Ferrari, Lamborghini, Minardi (poi Toro Rosso, Alpha Tauri, ecc.), Alfa-Romeo, ecc., subappaltatori e agenzie che lavorano a tempo pieno per l’industria delle competizioni italiana.
Yamaha è rimasta indietro
Di fronte all’incapacità dei giapponesi di recuperare terreno, il clan italiano ha mostrato loro come fare e ha avviato una profonda ristrutturazione dell’ingegneria, da un team di collaudatori basato in Europa all’assunzione della famiglia Marmorini per studiare un motore V4. Non bisogna dimenticare l’accordo con Dallara per l’aerodinamica e l’integrazione dell’ex direttore tecnico della Ducati, Max Bartolini, all’inizio del 2024.
In sintesi, Yamaha oggi sta facendo un grande sforzo e continua a sviluppare la “classica” M1 in Giappone, mentre in Italia hanno tutte le carte in regola sulla carta per far fare ai tre diapason il salto verso il V4.
Ma quali sono i veri vantaggi e svantaggi del V4?
Continuiamo domani con la seconda parte.
L’articolo originale su Paddock-GP