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nche il rapper Fedez interviene nel dibattito politico milanese. Lo fa, sui social, attaccando Beppe Sala e “il team del sindaco”, il giorno dopo la seduta di consiglio comunale in cui Sala ha annunciato di andare avanti (è indagato per induzione indebita sul caso del Pirellino) mentre l’assessore alla rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi si è dimesso (temporaneamente sostituito dalla vice sindaca).

L’attacco di Fedez: che cosa ha detto il rapper

Tre i filoni dell’attacco. L’espressione ‘mani pulite’, innanzitutto, utilizzata da Sala all’inizio del suo discorso. Per Fedez qualcosa di freudiano, nella stessa città di Tangentopoli e dell’inchiesta (denominata, appunto, Mani Pulite) che scoperchiò la corruzione nella politica meneghina tra il 1992 e il 1994. Proprio le mani dovevate pulire?, chiede Fedez, individuando la necessità che Freud torni al mondo per analizzare la cosa.

E poi due filoni più politici. L’opportunismo delle mancate dimissioni, che per Fedez sarebbero motivate principalmente dal fatto che il centrosinistra non avrebbe un candidato pronto a correre al posto di Sala. E il garantismo ‘a orologeria’, che va bene per gli amici mentre, quando si trattava di avversari, secondo il rapper, il centrosinistra era pronto a chiedere il classico “passo indietro”. 

Mani Pulite

“Sei il sindaco della città di Mani Pulite, inchiesta che ha svelato il modus operandi di un’intera classe politica, fondato sulla corruzione. E che fai? Per manifestare la tua estraneità ai fatti e alle inchieste che stanno segnando le ultime settimane del capoluogo meneghino, decidi di usare l’espressione: ‘io ho le mani pulite’. Davvero? Cioè, nessuno del team del sindaco ha pensato, chessò, a un ‘ho la coscienza pulita’? Proprio le mani dovevate andare a pulire”. Così Fedez: “Freud avrebbe parecchio da dire. E da analizzare”.

Opportunità elettorale

Fedez continua: “Nel breve discorso fatto ieri da Beppe Sala davanti al consiglio comunale di Milano, resosi necessario dopo la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati, ha dichiarato di voler andare avanti. Nulla di più legittimo, se non si pensasse che un tempo la sinistra parlava di ‘opportunità’ politica quando, in occasioni come questa, le dimissioni potevano rappresentare il classico ‘passo indietro’ per permettere alla magistratura di lavorare al meglio. Ma quelli erano altri tempi, e ora l’unica opportunità da considerare è quella elettorale: se Sala si dimettesse, la sinistra avrebbe un candidato, o una candidata, da proporre? No, e così si spiega come mai oggi sono tutti un po’ più garantisti di prima”.