Un volo che poteva trasformarsi in tragedia si è concluso con una specie di miracolo per Vannis Marchi, imprenditore 78enne di Carpi, fondatore, insieme al fratello Marco, di Liu Jo. Domenica mattina, mentre pilotava il suo ultraleggero nei cieli di Forte dei Marmi, Vannis Marchi è rimasto vittima di un incidente, ma fortunatamente ha riportato solo lievi ferite.

«C’è stata sicuramente dal cielo una stella che mi ha protetto, qualcuno che mi vuole bene, come la nostra mamma. Alla luce di quello che mi è successo, posso davvero dire di essere un miracolato», racconta Marchi al Resto del Carlino, tornato a casa nel primo pomeriggio di ieri.

Nonostante l’impatto violento, l’imprenditore sta bene. «Ho solo qualche escoriazione al ginocchio, e mi rendo conto che, rispetto a come è ridotto il mio ultraleggero, pare incredibile. Anche dopo lo schianto a terra non ho mai perso conoscenza e sono uscito dalla cabina di pilotaggio da solo, anzi, sono proprio corso fuori, visto che mi sono accorto che stava fuoriuscendo del carburante».

Una passione lunga quarant’anni quella di Vannis Marchi per il volo, che gli ha fatto accumulare circa 2.000 ore di volo e pilotare diversi modelli di aerei. «Ho fatto la rotta Carpi – Massa Cinquale più di venti volte, ma non mi era mai successo nulla di simile. Pe fortuna, aggiungo».

Il racconto di quella mattina drammatica è dettagliato: «Sono partito poco dopo le 9 dall’AeroClub di Carpi-Budrione, volevo fare una sorpresa a mio fratello Marco, raggiungerlo a Forte dei Marmi per pranzare insieme e poi tornare a casa nel pomeriggio. Avvicinandomi all’aeroporto di Cinquale ho preso contatti con la torre di controllo per atterrare, ma mi hanno detto che c’era un aereo in decollo, così ho fatto una virata a 360° e ho ripetuto il giro in attesa che un secondo mezzo decollasse».

Poi, l’imprevisto: «Quando finalmente ho potuto iniziare le manovre di atterraggio, il motore ha dato segnali strani e ho improvvisamente perso quota. Con il ruotino ho toccato il palo della luce, per fortuna senza tranciarlo, fino allo schianto con il terreno».

Subito soccorso, è stato trasportato in ambulanza all’ospedale Versilia di Lido di Camaiore, dove, dopo tutti gli accertamenti, è stato dimesso nel tardo pomeriggio. «Quando si vola, così come quando si va in barca, altra mia grande passione, ci sono tantissime componenti che prescindono dalla nostra volontà. Quello che mi è accaduto amareggia, sono maniaco nel fare controllare il motore, e fa al tempo stesso riflettere, ma io sono un ottimista e guardo avanti: sto bene, questo è l’importante. Mi dispiace solo avere fatto preoccupare i miei cari».

E sul futuro: «Se tornerò a volare? Vedremo, intanto devo metabolizzare davvero quello che è accaduto. È vero che c’è una stella che mi ha protetto ma meglio non approfittarne troppo…».