Daniel Ricciardo ha lasciato la F1 dopo una lunga carriera di tredici stagioni: il suo racconto di una vita ormai lontana dal paddock.
Sui social Daniel Ricciardo ha spesso mostrato la sua vita dopo il ritiro dalla F1. Più recentemente si é aperto ai microfoni di f1.com, raccontando nello specifico come sono cambiate le sue abitudini dopo tredici anni in cui la priorità dell’australiano sono state le corse.
Dopo un ritorno difficile, è arrivato il ritiro per Ricciardo
Fonte: Getty Images / Red Bull Content Pool
Dopo la stagione d’esordio in HRT, Daniel Ricciardo si é trasferito in Toro Rosso, dove ha corso nel 2012 e nel 2013. Dal 2014 al 2018, invece, l’australiano ha partecipato ai mondiali con Red Bull, squadra che gli ha permesso di conquistare sette dei suoi otto successi in carriera.
Al seguito di una parentesi di due anni in Renault, Daniel si é trasferito in McLaren, dove ha corso nel 2021 e nel 2022 ottenendo una vittoria, l’ultima della sua carriera, nel GP d’Italia del 2021. Daniel Ricciardo aveva iniziato il 2023 in panchina, come terzo pilota dell’AlphaTauri, team che a metà stagione l’ha messo al volante per sostituire de Vries. Il numero 3 ha concluso la sua carriera nel team di Faenza, che dopo il GP di Singapore 2024 ha deciso di sostituirlo con Liam Lawson.
Ricciardo dopo il ritiro
Daniel Ricciardo ha raccontato ciò che é venuto dopo il ritiro, a partire dalla necessità di riscoprirsi. Arrivare nella categoria a ruote scoperte, infatti, é il punto finale di una carriera che inizia da bambini. Per i piloti, dunque, la priorità é sempre stata quella di andare più forte possibile in pista, e la loro vita ruota attorno a quest’obiettivo.
“Quest’anno è stato un po’ di auto-esplorazione. Ho vissuto questa vita folle e frenetica per così tanto tempo e quest’anno mi sono seduto in un po’ di quiete. Ho avuto un sacco di tempo libero. Ho fatto un po’ di escursioni. Qualche settimana fa sono stato in Alaska”.
“Ho cercato di capire chi sono oltre a essere un pilota automobilistico. Ho imparato ad apprezzare di più le piccole cose e l’importanza della famiglia e degli amici. Sono sempre stato motivato e questo a volte ti porta a essere egoista, quindi sto cercando di imparare a essere un po’ più altruista e a diventare un ascoltatore migliore“.
Guardandosi indietro, Daniel non prova rimorso per i sacrifici fatti per arrivare in F1. “La mia infanzia è stata fantastica. Mi sentivo sempre spinto a fare qualcosa che mi spaventava un po’. Il motivo per cui ho iniziato a correre è perché nessuno lo faceva davvero. Era la mia occasione per fare qualcosa di un po’ più bello di tutti gli altri. Volevo solo mettermi in mostra, ma mettermi in mostra mi ha portato in un posto davvero bello nella vita”. A volte penso a cose come la vittoria a Monaco e penso: ‘È successo davvero?!‘”.
Leggi anche: F1 | Ferrari, Hamilton può ritirarsi alla fine del 2025: secondo Gunther Steiner, deciderà dopo la pausa estiva
Seguici anche sui social: Telegram – Instagram – Facebook – Twitter
Fonte copertina: F1inGenerale