Un accordo del servizio sanitario regionale con le strutture private accreditate per ridurre le liste d’attesa è stato firmato nei giorni scorsi. Un’intesa che, per l’assessore regionale alla salute Riccardo Riccardi, “conferma e ribadisce il ruolo integrativo del privato offrendo prestazioni di sanità pubblica con standard di sicurezza elevati e in forma gratuita”, con l’obbiettivo non solo di ridurre i tempi di attesa, ma anche di “contenere la mobilità sanitaria dei pazienti verso altre regioni”. 

Il budget di base per le prestazioni sanitarie affidate alle strutture private accreditate ammonta a oltre 123 milioni di euro, ripartiti tra le diverse aziende sanitarie e i singoli erogatori secondo le proporzioni già adottate nel triennio 2021-2023. L’intesa interesserà in tutto 35 strutture tra cui il Policlinico e Sanatorio triestino. 

L’accordo

L’accordo è valido per il triennio 2026-2028, e si riferisce alle prestazioni di ricovero ospedaliero e di specialistica ambulatoriale. Il prossimo passaggio da parte della Regione sarà la formale approvazione da parte della Giunta regionale. L’esponente della Giunta ha spiegato che la spesa complessiva annuale destinata all’acquisto di prestazioni dai privati sarà pari al 5,12 per cento del Fondo sanitario regionale di parte corrente, con possibilità di una quota aggiuntiva fino al 6 per cento per specifiche esigenze programmate a livello regionale. Non vengono aumentate le soglie definite da anni delle previsioni di spesa del privato accreditato rispettando quindi la normativa vigente.  La percentuale, sostiene l’assessore, è “inferiore alla gran parte delle altre Regioni”. 

Saranno assegnate risorse anche a mobilità sanitaria attiva, attività in aree montane, diagnostica avanzata e prestazioni critiche (come risonanze magnetiche, tomografie computerizzate, chirurgia ortopedica e interventi sul cristallino). Le aziende sanitarie, sulla base dei fabbisogni e della programmazione regionale, definiranno annualmente con ciascun erogatore i volumi e le tipologie di prestazioni, garantendo che almeno il 50 per cento del budget per l’attività ambulatoriale e il 30 per cento per i ricoveri sia destinato alle prestazioni prioritarie individuate dalla Regione. 

L’accusa del Pd

Aspra la critica del responsabile regionale sanità del regionale Fvg Nicola Delli Quadri: “L’accordo tra la Regione e le strutture private per l’erogazione di prestazioni e interventi si fa puntualmente ogni anno, mentre la chiusura dell’accordo con i medici di medicina generale si trascina da più di due anni. È un indicatore che evidenzia con chiarezza le priorità della Giunta Fedriga-Riccardi: prima i privati”. 

“Tranne qualche intervento di chirurgia oncologica – spiega l’esponente dem – dopo anni di immobilismo inaccettabile non si sono ridotti i tempi di attesa per visite, esami ed Interventi. I viaggi verso altre Regioni di nostri concittadini continuano con gli stessi numeri, con gli stessi disagi economici e logistici e per gli stessi motivi. In particolare le strutture private regionali ed extraregionali – puntualizza – hanno raggiunto di fatto un monopolio nell’ortopedia non urgente”. Delli Quadri chiede infine “un report dei risultati raggiunti con l’impegno di oltre 120 milioni di euro, sapere quali prestazioni sono migliorate e quali gli obiettivi prioritari ancora da soddisfare”.