Non si fermano gli incendi in Europa. Mentre ancora brucia il centro sud della Spagna, e la Francia, dove il fuoco ha distrutto oltre 16mila ettari di vegetazione, un rogo si è sviluppato a Zante.
Ad essere colpita un’area forestale agricola tra i villaggi di Lithakia, Agala e Kiliomenos, nella zona sud-ovest dell’isola greca. A riportarlo è l’emittente Ert. Al lavoro per lo spegnimento l’intera squadra antincendio dell’isola, assieme alla Protezione Civile e a diversi volontari. Le operazioni si stanno svolgendo sia via terra che via aria, con 8 mezzi tra aerei ed elicotteri impegnati nei momenti in cui le condizioni dei venti lo consentono. Nella zona di Apelati è stato dato ordine di evacuare hotel e attività commerciali, mentre le fiamme continuano a minacciare le città di Agalas e Keri. “I venti sono molto forti e l’incendio è fuori controllo: il fuoco è vicino alle case in questo momento e l’intero villaggio di Agalas è minacciato poiché il bosco adiacente sta bruciando”, ha dichiarato a Ert il sindaco di Zante, Giorgos Stasinopoulos, spiegando che l’isola ha bisogno di altri mezzi aerei per spegnere l’incendio. Vigili del fuoco di rinforzo stanno raggiungendo via mare l’isola dopo essere partiti dal porto di Killini, sulla costa occidentale del Peloponneso. L’ordine per i residenti è di spostarsi a est verso la città di Zante. A fine luglio la Grecia era stata colpita da un altro grave incendio, in quel caso nella zona a nord di Atene. A causa delle elevate temperature e dei forti venti che stanno soffiando in Grecia, la Protezione civile ha definito “molto alto” il rischio di nuovi roghi in diverse aree del Paese. I pompieri stanno attualmente lottando per spegnere gli incendi divampati in più regioni, compresi due nei pressi di Arta e Prevesa, nella regione dell’Epiro, e uno vicino a Patrasso, nel Peloponneso.
La situazione incendi preoccupa anche l’Albania, dove oltre cinquanta focolai si sono verificati tra lunedì 11 e martedì 12 agosto. Gli ultimi sono quelli dell’area dell’area di Gramsh, nel centro del paese, sulla montagna di Koshnice. Ad essere colpiti anche alcuni villaggi: due sono stati distrutti dalle fiamme, ad altri tre – per un totale di circa mille abitanti- è stato dato ordine di evacuazione. Un uomo di 80 anni è morto asfissiato a causa del fumo. Per aiutare il paese a gestire l’emergenza sono arrivati due elicotteri dalla Repubblica Ceca e dalla Slovacchia, altri due dagli Emirati arabi e due aerei dalla Grecia.
Tra i paese colpiti dai roghi anche il Portogallo, con oltre 1.700 operatori impegnati per gestire gli incendi in corso tra nord e centro del paese. Quattro le zone più delicate: Vila Real, Trancoso, Covilhã e Tabuaço. Le autorità portoghesi hanno intanto arrestato due persone, un uomo e una donna, sospettate di essere responsabili di alcuni incendi divampati nel paese tra luglio e agosto. L’uomo, 58 anni, è accusato per alcuni roghi scoppiati nella zona di Pinhel, e secondo le autorità “ha giustificato le sue azioni con problemi di alcolismo e disturbi mentali, aggiungendo di aver appiccato il fuoco sempre con fiamme dirette, utilizzando un accendino e alcol etilico”. La donna, una 46enne incensurata, è invece sospettata di aver appiccato il fuoco nella località di Lousada, rogo che la polizia pensa essere stato provocato con l’uso di fiamme dirette e alcuni rifiuti. Sarà sottoposta a un primo interrogatorio giudiziario.