Dopo una riunione fiume, iniziata martedì mattina, le amministrazioni nazionali e locali hanno raggiunto una intesa sul percorso di decarbonizzazione degli impianti dell’ex Ilva di Taranto. Nella bozza del documento firmato al Mimit tra le parti non sono indicati i tempi della riconversione ecologica del sito. Così come non viene stabilito dove verranno posizionati gli impianti per la realizzazione del preridotto Dri (direct reduced iron) necessario ad alimentare i forni elettrici e a minor impatto ambientale. Il sindaco di Taranto si era opposto all’ipotesi di realizzarli in loco, e affidarsi a una nave rigassificatrice per alimentare il sistema. Su quest’ultimo punto, le parti “si impegnano a convocare una nuova riunione del tavolo in data successiva al 15 settembre – termine ultimo per la presentazione di offerte vincolanti – per esaminare le prime evidenze della procedura e valutare la possibile localizzazione degli impianti”.

Taranto: il fantasma dell’ex Ilva, la rabbia degli ambientalisti e il forfait del sindaco Bitetti

dal nostro inviato Giuliano Foschini

30 Luglio 2025

Nell’accordo si ribadisce che, come da nuovo bando per la vendita dell’acciaieria, l’acquirente dovrà mantenere fede all’impegno di completa decarbonizzazione del sito “attraverso la realizzazione di forni elettrici in sostituzione degli altoforni che saranno gradualmente dismessi in un tempo certo”, stabilito in fase di aggiudicazione. L’acquirente si impegnerà anche alla tutela occupazionale quale “principio inderogabile” e la “possibilità di presentare offerte per l’intero complesso aziendale o rami d’azienda o l’intero compendio aziendale Nord o Sud”. Verrà poi nominato un commissario ad hoc per la reindustrializzazione delle aree libere – quelle ora non utilizzate – e sarà favorito l’incremento del Fondo sanitario regionale e delle risorse per il potenziamento del monitoraggio ambientale.

Intesa Ex Ilva, Urso: “Una svolta”

“Questa è una svolta che potrà incoraggiare gli investitori a manifestarsi con i loro piani industriali il rilancio della siderurgia, della riconversione, della conversione green”. Lo ha detto il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, a proposito della bozza di intesa per la decarbonizzazione dell’ex Ilva di Taranto. “Oggi finalmente sappiamo – dice Urso – che c’è la squadra Italia unita per la prima volta nella storia di questa vicenda che dura da oltre 15 anni. Un accordo tra tutti i soggetti istituzionali, il governo nazionale, la Regione, gli enti locali, nel giocarsi la partita che è straordinariamente importante”.

Anche Confindustria esprime soddisfazione per l’intesa raggiunta al Mimit tra le parti. “Prendiamo atto che un accordo è stato raggiunto, con tutti i soggetti coinvolti, e siamo soddisfatti, perché oggi si è deciso di non chiudere l’Ilva – ha dichiarato il presidente Emanuele Orsini – abbiamo già detto che l’Ilva è un asset strategico per il Paese. Sia per il territorio che per l’industria italiana. Apprezziamo l’accordo e auspichiamo che venga rispettato e portato a termine, mantenendo saldi alcuni paletti”.

Ex Ilva, Bitetti: “Nessun riferimento a nave rigassificatrice”

“Oggi abbiamo sottoscritto un documento, non un accordo di programma – ci tengo a precisare – che recepisce le nostre richieste”. Lo dichiara Piero Bitetti sull’ex Ilva dopo la firma dell’intesa. Il sindaco era collegato in video conferenza. “In particolare – dice Bitetti – il testo riporta ‘l’obbligo vincolante della piena decarbonizzazione del sito di Taranto che impone ai soggetti interessati lo spegnimento delle aree a caldo alimentate a carbone. In nessun passaggio si fa cenno all’ipotesi di approvvigionamento tramite nave gasiera. Si fa riferimento invece alla ‘tutela occupazionale quale principio inderogabile’. Non meno importante è il richiamo alla tutela della salute e al previsto potenziamento della rete sanitaria locale. A questa giornata – afferma il sindaco – attribuisco la giusta importanza perché come pubblicamente dichiarato saranno gli impegni solennemente assunti e i fatti che seguiranno a definire il giudizio che il Comune di Taranto esprimerà su tutta questa complessa vicenda”

“Oggi si compie un passo concreto verso quella decarbonizzazione dello stabilimento ex Ilva che per troppo tempo è rimasta solo una promessa. La firma del documento da parte degli enti locali, al ministero delle Imprese e del Made in Italy, rappresenta un momento politico e istituzionale importante, che traduce finalmente in realtà un principio che per noi è stato sempre centrale: riconvertire senza distruggere, tutelare salute, lavoro e ambiente. In questo percorso, ho voluto fortemente l’incremento del fondo sanitario anche in funzione preventiva e di screening sanitario, le garanzie occupazionali e il potenziamento del monitoraggio ambientale”. Lo ha dichiarato dopo la firma Gianfranco Palmisano, presidente della Provincia di Taranto.

Ex Ilva, gli incontri al Mimit

Il ministro Adolfo Urso ha organizzato nella sede del Mimit a Roma la riunione sull’accordo di programma interistituzionale per la piena decarbonizzazione del sito e gli incontri con le organizzazioni sindacali e le associazioni di impresa, con la partecipazione del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, con una ampia delegazione istituzionale e tecnica. Il sindaco di Taranto Piero BItetti ha partecipato in video collegamento come altri amministratori locali.

La bozza dell’intesa riporta in calce le istituzioni firmatarie: ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ministero delle Imprese e del Made in Italy, ministero della Salute, ministero dell’Interno, Regione Puglia, Provincia di Taranto, Comune di Taranto, Comune di Statte, Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto, ILVA S.p.A. in Amministrazione Straordinaria, Acciaierie d’Italia S.p.A. in Amministrazione Straordinaria, Taranto Energia S.r.l. in Amministrazione Straordinaria, ADI Energia S.r.l. in Amministrazione Straordinaria, DRI d’Italia S.p.A.