L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Asti «esprime solidarietà e sostegno agli infermieri di Gaza, che operano in condizioni estreme e senza adeguata protezione sanitaria».
A scriverlo sono i professionisti di Asti in un comunicato. Poco dopo è arrivata anche la condivisione della linea da parte dei medici.
Tornando agli infermieri, gli astigiani ritengono che i professionisti della sanità in Palestina stiano «affrontando rischi elevati pur di garantire cure alla popolazione civile. Il loro lavoro è descritto come un gesto di coraggio, dedizione e umanità che supera ogni barriera geografica o politica».
Il comunicato estende la solidarietà anche ai cittadini, famiglie e bambini coinvolti, considerati «vittime innocenti del conflitto e delle drammatiche condizioni di sopravvivenza».
«Servono corridoi umanitari sicuri»
L’Opi Asti sottolinea «l’urgenza di istituire corridoi umanitari sicuri, garantire la protezione del personale sanitario e rispettare le Convenzioni di Ginevra, a tutela del diritto all’assistenza sanitaria in scenari di guerra».
IL CASO
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30 Luglio 2025
Infine, l’Ordine rinnova un appello alle istituzioni nazionali e internazionali affinché «operino con determinazione per far cessare le ostilità e offrire il supporto necessario a chi, con professionalità e spirito di servizio, lavora in condizioni disumane. Il messaggio più forte è che “curare è un ponte verso la pace e il rispetto della vita”».