Lo scrigno del tesoro fotografico dell’estate 2025 lo trovate a Cogolo, in val di Sole (Trento). La mostra s’intitola Festa – Ricordi di famiglia (8-31 agosto) e l’ha curata Claudia Marini, fotografa, fondatrice dell’Archivio di Comunità di Pejo e autrice del volume Alpecedario – Memorie fotografiche di una comunità di montagna (Postcard, 2023). Basta salire all’ultimo piano della ex scuola elementare del paese adagiato ai piedi meridionali dello Stelvio, camera oscura letterale, allestimento minimale e diretto, cinque scaffali cinque, nerissimi, che illuminano le 150 fotografie suddivise in tre album dai colori caldi (dall’ocra al giallo bombo) per ciascun archivio di provenienza: Archivio Atena (Salerno); Archivio di Comunità del Rione Pilastro (Bologna); Archivio Fotografico del Mulino Ruatti (Trento), Archivio fotografico Tigliole immagini del passato (Asti) e infine Archivio Fotografico di Comunità di Peio (Trento).
Festa – Ricordi di famiglia è un esempio di cristallina semplicità e naturale accostamento di fotografia vernacolare, ovvero quegli scatti ordinari, compiuti dalla gente comune rispetto al proprio quotidiano, incredibilmente più autentici e pulsanti di qualsivoglia immagine pubblica e pubblicitaria. Mica è una questione di posa. Perché, tra le tante foto, contadini, operai, famigliole riunite si piazzano spesso con volontarietà frontalmente a guardare l’obiettivo. La tipicità e lo sfavillio della foto vernacolare sta invece tutta nella sua immanente filosofica e inafferrabile sorpresa, come nella sua funzione di specchio profondo dell’anima dell’osservatore, testimonianza oculare che si fa prova storica. Qui a Cogolo, poi, basta sfogliare gli album così, con le proprie mani, magari sfilando lateralmente il foglio/sommario con le didascalie degli scatti, appoggiandolo a lato. Le foto si possono toccare, palpare, perfino annusare.
‹
›
1 / 3
tigliole immagini del passato
‹
›
2 / 3
Archivio di comunità Pilastro – Rione Pilastro – il territorio – anni 70 – 05 OK
‹
›
3 / 3
archivio fotografico di comunità peio
Gli album di famiglia vengono ricomposti con ineccepibile raffinatezza da Marini, accostati nel loro costante testimoniare la trasformazione sociale e urbana di un territorio, nel mostrare “gli elementi comuni nelle esperienze delle diverse comunità” protagoniste in Festa. Così alle foto di gruppo e in posa più frequenti ad inizio Novecento si susseguono scatti casalinghi che paiono davvero dal sén fuggiti più sessanta/settanta: l’intimità inquadrata dall’alto e tagliando figure di un compleanno di bimbo; la scena di un ballo dove si riconoscono mezzi visi sorridenti (ma come si rideva diversamente negli anni sessanta/settanta? eravamo più semplici e sinceri?) e ampie spalle ad impallare; un gruppo di ragazzotti montanari in ghingheri pronti a far festa con la neve che bagna i piedi.
L’album giallo, quello sul Pilastro bolognese, poi, è un tuffo dentro la memoria della periferia cangiante rispetto alla città emiliana che cambia repentinamente negli anni settanta/ottanta. Non solo il Virgolone (700 metri di edificio per oltre 500 appartamenti popolari e qualcosa in più) che si va costruendo ma tutto quell’improvvisato tessuto umano e commerciale che rimpolpa primo piano e sfondo, come quella farmacia cubo prefabbricato, tra una Berlino post ’89 e una generica periferia del Midwest. “Le fotografie ci restituiscono uno scorcio autentico sulla vita delle persone che hanno abitato i territori italiani, mostrandoci come il paesaggio abbia influenzato lo stare insieme, i riti collettivi, il senso di appartenenza”, è scritto mirabilmente nel foglio di presentazione della mostra. “Al tempo stesso, emerge chiaramente come l’attività umana abbia a sua volta modellato l’ambiente, trasformando il paesaggio naturale in paesaggio culturale”. Festa – Ricordi di famiglia è l’anticipazione del neonato Festival della Fotografia di Famiglia che si svilupperà in varie tappe nel prossimo autunno sempre a Cogolo, ma a Palazzo Migazzi, e che circumnavigherà il tema della fotografia vernacolare nella costruzione della memoria pubblica, tra tavole rotonde, mostre, incontri. Per Festa gli orari di visita sono: venerdì dalle 16 alle 20; sabato dalle 18 alle 22; domenica dalle 16 alle 20.
Info: archiviofotograficopejo.it/fff