La denuncia della compagnia: «Inappropriato, mette a rischio la sicurezza dei passeggeri»
«Free Palestine», è questa l’ultima indicazione che la torre di controllo dell’aeroporto parigino Charles de Gaulle ha trasmesso via radio ai piloti di un volo El Al. Cinque giorni dopo l’imbrattamento della sede della El Al, nel cuore della capitale francese, la compagnia di bandiera israeliana è nuovamente bersaglio di aspre critiche da parte di cittadini transalpini. La El Al ha definito l’episodio «non professionale e inappropriato» e ha comunicato che le autorità dell’aviazione civile di Tel Aviv hanno già iniziato il dialogo con la controparte francese competente.
I visti scaduti e il rifiuto di Parigi
Sono settimane, secondo Ynet, che Parigi critica anche attivamente la condotta israeliana della guerra contro Hamas nella Striscia di Gaza e le continue uccisioni di civili. Negli ultimi sei mesi, la Francia si sarebbe rifiutata di rinnovare i visti di lavoro scaduti delle guardie di sicurezza di El Al impiegate a Parigi, che comunque non sono considerate dipendenti dirette della compagnia aerea di bandiera di Tel Aviv. «Non era mai successo prima e nessuno sta ricevendo un nuovo permesso», ha spiegato una delle guardie. «Sembra che stiano cercando di licenziare le guardie di sicurezza di El Al in Francia».
L’intervento di Tel Aviv e la sede imbrattata
El Al, per ora, sta tentando vie traverse. Chiunque si veda scadere il visto, viene infatti diretto al ministero degli Esteri israeliano per tentare di ottenere un visto ex novo. Nel frattempo, però, le guardie sono tenute a tornare in Israele. Le durissime critiche scritte in vernice rossa sotto la sede («Genocide Airlines», «Fuck Zionism») e le parole dei controllori di volo hanno spinto la compagnia a ribadire il suo impegno: «El Al continuerà a volare in tutto il mondo con la bandiera israeliana orgogliosamente sulla coda dei nostri aerei, garantendo sempre la massima professionalità e la sicurezza di passeggeri ed equipaggio».