TREVISO – Tra Ca’ Sugana e l’ex tribunale, diventato da tempo quartier generale dell’impero Benetton, si sta giocando una grande partita urbanistica e su più tavoli. Nel calderone ci sono la riqualificazione del grande quadrante che comprende il complesso stretto tra via Canova e via Riccati formato dagli ex uffici dell’intendenza di finanza e l’ex caserma della Gdf; palazzi storici, con tre cortili monumentali, portici, ambienti carichi di storia che nessuno vede più da anni. Poi c’è anche il destino di piazza Duomo e, per finire, la riqualificazione dello stadio di rugby di Monigo che prevede una nuova tribuna coperta per cui il Comune ha ottenuto dalla Regione un contributo da 500mila euro. Sono tutte operazioni ambiziose e collegate tra loro.

LA SCINTILLA

Amministrazione comunale e i vertici della Benetton parlano da tempo: «I rapporti con la famiglia Benetton sono buoni – premette il sindaco Mario Conte – e con loro stiamo discutendo di tante operazioni tra di loro collegate e che meritano riflessioni approfondite». Da fine luglio l’attenzione è concentrata soprattutto sul progetto di recupero del complesso tra via Canova e via Riccati. In Comune è arrivata la richiesta di cambiare la destinazione urbanistica dei locali che si trovano al piano terra, sotto i porticati del grande complesso, destinati a uso commerciale a trasformare in residenziale. E questo per un motivo ben concreto: Property, società controllata da Edizione spa la multiutility dell’impero Benetton, sta cedendo tutto il complesso a un’immobiliare di Roma. E l’acquisto potrà andare in porto più facilmente con questa riconversione che renderebbe il complesso più aderente alle richieste del mercato. In Comune stanno esaminando la fattibilità della proposta. Ma il sindaco osserva: «Non si tratta del cambio di destinazione di un immobile banale, ma di una scelta che andrà a condizionare un intero quadrante del centro storico. E ci sono tante riflessioni da fare, tanti dubbi da sciogliere. Il cambio di destinazione urbanistica richiesto non è scontato. Ci fa piacere recuperare un’area così importante, introdurre nuova residenza che però sarà di alta qualità e non proprio per tutti. Quindi bisogna analizzare con calma».

IL NODO

Inevitabile che in una riflessione del genere entri in gioco anche riqualificazione della vicina piazza Duomo, obiettivo che il Comune insegue da tempo: «Quando dico che bisogna riflettere, intendo che tutto deve essere tenuto in considerazione compreso il futuro di piazza Duomo che, ricordo, dovrà per forza coinvolgere anche un terzo protagonista come la Diocesi». Non è un mistero che il fine ultimo è togliere il parcheggio dal Duomo: «Prima di toccare i parcheggi esistenti – sottolinea il sindaco – ne dobbiamo realizzare di nuovi. A settembre apriremo il bando per la realizzazione del fast park nell’area ex Telecom dietro lo stadio Tenni. Poi presenteremo il nostro piano parcheggi». Su piazza Duomo però si discute. Ma a queste due partite è legata anche la terza, la riqualificazione dello stadio di rugby di Monigo, sempre più tempio della palla ovale e palcoscenico calcato dai migliori protagonisti mondiali delle specialità. Per rimanere a questi livelli è fondamentale uno sviluppo, garantito dalla nuova tribuna coperta e dalla ridistribuzione degli spazi destinati a trasformare lo stadio in un polo per il rugby di livello internazionale: «Per quanto riguarda lo stadio di Monigo noi siamo pronti. Non resta che partire».