Chi ama Martin Scorsese sta per avere tra le mani un tesoro di storie inedite e retroscena incredibili sulla sua carriera, racchiusi in una nuova serie documentaria Apple TV+ della quale è stato appena diffuso un primo assaggio. Tra i più sorprendenti, c’è un episodio che avrebbe potuto cambiare per sempre la storia del cinema: all’epoca di Taxi Driver, esasperato dal tentativo di censurare alcune scene chiave, il giovane regista arrivò a progettare di rubare e distruggere lui stesso la copia finale del film.
Un gesto estremo, mosso dalla volontà di difendere l’integrità della sua opera, che oggi riecheggia come un momento cruciale nella definizione della sua poetica e della sua fama di autore intransigente. Il racconto emerge nel first look di Mr. Scorsese, la docuserie in cinque parti firmata da Rebecca Miller che debutterà il 17 ottobre su Apple TV+. Per la prima volta, il pubblico potrà ascoltare questa storia dalla viva voce del regista e di alcuni dei suoi amici e collaboratori più stretti, tra cui Steven Spielberg, Robert De Niro e Thelma Schoonmaker. Il tono del racconto alterna la tensione di quei giorni all’ironia con cui Scorsese ripensa oggi a quel momento di pura follia creativa.
Siamo nel 1976. Taxi Driver, scritto da Paul Schrader e interpretato da un Robert De Niro in stato di grazia, è pronto per l’uscita. Ma la Motion Picture Association of America (MPAA) minaccia di imporre un rating X a causa della violenza e di alcune scene finali, il che ne avrebbe drasticamente limitato la distribuzione. La pressione perché il film fosse tagliato nelle scene più sanguinolente cresceva di ora in ora, mettendo in pericolo non solo il progetto ma anche la reputazione di un regista allora emergente.
Secondo quanto raccontato nella docuserie, Scorsese, nel pieno della frustrazione, prese seriamente in considerazione un’azione drastica: «Stava impazzendo, girava voce che volesse uccidere il capo dello studio» viene raccontato nel filmato. Lo stesso Scorsese non smentisce del tutto la sua intenzione di procurarsi una pistola per fare un gesto difficile da ignorare: «Non l’avrei presa davvero – racconta il regista – Ma ero arrabbiato, volevo solo spaventarli o magari sparare un colpo…».
Il vero piano però era un altro, nella sua mente: «Volevo intrufolarmi negli uffici, trovare il montato e prenderlo. Avrebbero comunque distrutto il film, quindi ho detto: lo distruggerò io, ma prima lo ruberò». Non si arrivò a tanto, ma trovò una soluzione creativa: alterare leggermente la colorimetria della scena incriminata, riducendo la saturazione del sangue, abbastanza da ottenere un rating R senza sacrificare la potenza narrativa. Il risultato è passato alla storia, e Taxi Driver è diventato un caposaldo del cinema americano, vincendo la Palma d’Oro a Cannes e influenzando generazioni di cineasti.
Il first look alla serie Mr. Scorsese
Mr. Scorsese, prodotto da Expanded Media e Round Films in associazione con LBI Entertainment e Moxie Pictures, non si limita a questo episodio. Grazie all’accesso esclusivo agli archivi privati del regista e a una serie di interviste con amici, familiari e collaboratori — da Daniel Day-Lewis a Leonardo DiCaprio, da Mick Jagger a Cate Blanchett — la serie ripercorre tutta la carriera di Scorsese, dalle prime opere da studente alla New York University fino ai successi contemporanei.
Ma è proprio questo aneddoto su Taxi Driver a catturare l’essenza di Scorsese: un autore disposto a rischiare tutto pur di proteggere la propria visione, capace di trasformare un momento di crisi in un trionfo artistico. E, a giudicare dal trailer, Mr. Scorsese promette di rivelare molti altri momenti in cui il confine tra ostinazione e genialità è stato sottile — e determinante per la storia del cinema.
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Foto: Andreas Rentz/Getty Images
Fonte: AppleTV+
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