Bologna, 12 agosto 2025 – Le case europee stanno dominando la Moto gp, ma i giapponesi torneranno. Eccome se lo faranno. Parola di Davide Brivio, oggi responsabile del team Trackhouse in Aprilia ma con alle spalle 20 anni di lavoro proprio con i nipponici tra Yamaha e Suzuki: chi meglio di lui può spiegare la crisi di Iwata e di Honda. Non si tratta di progettazione, bensì di organizzazione. Il modus operandi negli ultimi anni è cambiato e probabilmente i giapponesi non si sono aggiornati quando Ducati e le altre davano vita a un nuovo metodo di lavoro. Ma è solo questione di tempo e con l’ingresso di tanti ingegneri europei presto il gap verrà colmato.
Brivio: “Dall’Igna ha fatto la differenza con l’organizzazione”
Si parte da un presupposto, secondo Brivio: i giapponesi non hanno disimparato a progettare una moto. Non è una questione ingegneristica, ma di metodo, organizzazione, e poi negli ultimi anni sono emersi nuovi aspetti su cui lavorare, come l’aerodinamica, l’elettronica, gli abbassatori, tutti concetti su cui forse Honda e Yamaha sono rimaste indietro. Questa l’opinione di Davide Brivio a Speedweek: “Non posso pensare che i giapponesi abbiano disimparato a costruire una moto – il commento del dirigente Trackhouse – Sono in difficoltà, certo, ma stanno cercando di acquisire un nuovo know how ingaggiando ingegneri europei. Credo però si tratti solo di organizzazione”. Non una questione di conoscenze, dunque, ma di metodologie, strumenti e quanto altro: “Non credo ci siano mancanze dal punto di vista tecnico o economico, ma la Moto gp è cambiata negli ultimi anni, soprattutto nel modo di lavorare. Ci sono molti più strumenti di analisi tra software, elettronica e aerodinamica. Ci sono tanti fronti di sviluppo”, ancora Brivio. Su questo e sull’organizzazione del lavoro Ducati ha fatto la differenza.
Brivio ne è sicuro, così come della risalita giapponese. Serve solo tempo: “Hanno solo bisogno di riorganizzarsi nel metodo e nell’organizzazione del lavoro. Dall’Igna ha fatto una grande differenza e quando Honda e Yamaha sapranno indirizzare le proprie risorse torneranno a vincere”. Intanto, Ducati ha in mano il quarto titolo piloti consecutivo dopo Bagnaia (due volte), Martin nel 2024 e un dominante Marquez ora. Dietro c’è Aprilia, in forte risalita, mentre KTM ha pagato la crisi economica e uno sviluppo tardivo della moto, ma è comunque terza forza con Honda e Yamaha ancora indietro e questo rappresenta un problema soprattutto per Fabio Quartararo, che ha il contratto in scadenza nel 2026 e per l’anno successivo potrebbe aprirsi al mercato. Ci sarà, inoltre, il cambio regolamentare, un fattore in più che può contribuire alla ripresa della competitività dell’ala dorata e dei tre diapason. Insomma, potrebbe essere tutto in discussione. Intanto, da venerdì a domenica gran premio d’Austria con Sprint Race sabato alle 15 e gara lunga domenica alle 14.