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(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Partono in territorio positivo le Borse europee in scia ai nuovi record di Wall Street, che ha messo le ali anche ai listini asiatici con il Nikkei in rialzo dell’1,22% ai massimi storici e ha portato il FTSE MIB di Milano a quota 42.000 punti per la prima volta da luglio 2007. Bene anche il CAC 40 di Parigi e il DAX 30 di Francoforte, l’IBEX 35 di Madrid, l’AEX di Amsterdam e il FT-SE 100 di Londra. A spingere gli acquisti il dato dell’inflazione americana sotto le attese che alimenta le scommesse degli investitori su un taglio dei tassi della Federal Reserve già a settembre. Fed che peraltro è sempre nel mirino del presidente americano Donald Trump che continua ad attaccare il presidente Jerome Powell colpevole, a suo dire, di essere troppo lento ad agire. Alla vigilia, l’inquilino della Casa Bianca ha rincarato la dose annunciando l’intenzione di promuovere una azione legale nei confronti di Powell per «il lavoro orribile e gravemente incompetente che ha svolto nella gestione della costruzione degli edifici della banca centrale americana».
A completare il quadro l’inflazione tedesca nelle attese (al 2% a luglio, come il mese precedente) e ancora la questione dei dazi con Bruxelles che attende che gli Stati Uniti diano attuazione il prima possibile all’intesa politica sui dazi al 15% firmato a fine luglio in Scozia. In questo contesto si inserirebbe la mossa del governo italiano di Giorgia Meloni che, secondo indiscrezioni di stampa, starebbe studiando come abbassare la presenza degli investitori cinesi nel capitale di alcune società strategiche italiane. Nella lista potrebbero comparire Pirelli & C (con il socio cinese Sinochem che detiene il 37% del capitale), Ansaldo Energia (12% Shanghai Electric) e Cdp reti (35% State Grid Europe Limited). Una mossa che in molti leggono come una volontà da parte dell’esecutivo italiano di evitare tensioni con gli Usa impegnati, questi ultimi, in una guerra commerciale con Pechino.
Sullo sfondo restano le questioni geopolitiche con l’avvicinarsi del summit di Ferragosto tra Trump e l’omologo russo, Vladimir Putin, per trovare un accordo per la pace in Ucraina; mentre in Medio Oriente il premier israeliano Benjamin Netanyau prosegue con il suo piano di occupare la Striscia di Gaza.
Banche sotto i riflettori, scatta Leonardo
A livello azionario, da monitorare i titoli di Unicredit e Banco Bpm dopo che l’Italia ha risposto alla Ue sul golden power applicato sull’offerta lanciata da Andrea Orcel su Piazza Meda, respingendo le critiche mosse dall’Unione europea. Ben intonate in generale le banche, con Banca Pop Er che guida i rialzi. Scatta in cima al listino Leonardo – Finmeccanica , seguita da Unipol che continua il suo rally. Bene Generali che beneficia della decisione di Goldman Sachs di alzare il target price a 33,50 euro, dai 31,50 precedenti; giudizio Neutrale confermato. Tra i peggiori titoli Amplifon che risente dei conti deboli del competitor danese Demant (-1,5% a Copenaghen), mentre Stmicroelectronics scivola in fondo al listino.
Euro in rialzo, poco mosso il petrolio
Sul fronte cambi, l’euro/dollaro è in rialzo e tratta a 1,1687 (1,1685 in chiusura precedente), l’euro/yen a 172,77 (172,75), mentre il cross dollaro/yen a 147,83 (147,8). Poco mosso il petrolio, con il Brent a 66,11 dollari al barile (-0,02%) e il Wti a 63,13 dollari (-0,06%).