«Riguardo a mia mamma ci sarebbe troppo da dire». Quando è arrivato sul posto, Domenico Santiago Lanza, il figlio 27enne di Frisca Lisa Laygo, la 64enne morta il 13 agosto per essere stata investita da un’imbarcazione a Predore , era già tutto successo. Il ricordo che dà della madre, che era originaria delle Filippine ma abitava dal 1995 a Predore, è un misto tra commozione e ammirazione. «Era una casalinga, le sue passioni erano l’arte e il giardinaggio. Quando abitava ancora nelle Filippine ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Manila, dove si è laureata». Poi l’arrivo in Italia e, pochi anni dopo, la nascita del suo unico figlio.
«Mia mamma era una persona solare e molto creativa. Mi ha lasciato tanti insegnamenti, che spero di portare avanti. Ci sarebbe troppo da dire su di lei – aggiunge –. Una persona altruista, che non si faceva problemi a fare lavori anche pesanti. Era sempre disponibile»
«Mia mamma era una persona solare e molto creativa. Mi ha lasciato tanti insegnamenti, che spero di portare avanti. Ci sarebbe troppo da dire su di lei – aggiunge –. Una persona altruista, che non si faceva problemi a fare lavori anche pesanti. Era sempre disponibile». Seppur ormai bergamasca di adozione – in famiglia si tifa Atalanta e il cane razza Shitzu, che si era portata con lei ieri al lago, si chiama Dea – il legame con la sua terra di origine era ancora forte. «Era appena rientrata da un viaggio nelle Filippine, era rimasta un mese da alcuni parenti. È tornata agli inizi di agosto», continua il figlio, prima di osservare, indicando il cane di piccola razza: «Mi lascia lei». Quando ormai i soccorsi e i testimoni se ne sono andati, al bar del «Molo 31» rimane una signora, disperata in lacrime.
È la nipote di Frisca Lisa, Lorena, anche lei residente a Predore. «Era una donna solare, una vera forza, faceva tutto lei, era bravissima – dice tra i singhiozzi –. Aveva inventiva ed era creativa. Non si può morire così. Non è giusto».